Vincenzo Bindi
Gaetano Braga da' ricordi della sua vita


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     “La commissione teatrale era composta di otto persone; ma il giorno della votazione, il musicista che poteva giudicarmi, il maestro Ronchetti, per i raggiri de' miei nemici, non poté trovarsi presente. Marchetti perciò ebbe quattro voti ed io tre. Fortis nel Pungolo batteva la gran cassa per Marchetti e compiangeva me per il fiasco fatto alla Scala col Mormile; secondo lui, non avevo ingegno, e si meravigliava come io osassi di ripresentarmi un'altra volta su quella scena. Infine i miei nemici vinsero. Marchetti dette il suo Ruy Blas e quest'opera ebbe a Milano e dovunque uno strepitoso successo. Marchetti fu felice ed io dovetti mettere in un cantuccio a Giulianova quell'opera col libretto e non pensarci più, perché, quantunque io sia sicuro che il mio Ruy Blas offra situazioni migliori di quelle di Marchetti, con la evoluzione, che oggi la musica teatrale ha subita, non lo darei più. E se uno dei miei parenti, dopo la mia morte, volesse farlo conoscere, mi giuocherebbe un tiro birbone, perché io, anche morto, sarei il primo a fischiarlo". (18)
     “Quantunque assai abbattuto da una tale contrarietà, feci udire il Ruy Blas a vari intelligenti amici miei, fra gli altri ad Alessandro Bottero, vera stoffa di artista, di cui, dopo Lablache, non si era più udito un buffo così bravo. Bottero s'innamorò del mio ingegno e volle che il poeta Ant. Ghislanzoni componesse un'opera in quattro atti: Gli Avventurieri, che io musicai e che con successo si rappresentò nel piccolo teatro di S. Redegonda in Milano. Furono stampati da Canti e riprodotti a Trieste da Bottero con egual successo. Fu dedicata a Gioacchino Rossini, che con lusinghiera ed affettuosa lettera accettò l'offerta. (19) Bottero, che non molto dopo morì, trascorse una vita molto avventurosa; era un musicista perfetto e, ne' pezzi d'armonia, coscienzioso e bravo come Lablache. Aveva una voce di basso bellissima, molto estesa, tanto che volle che negli Avventurieri io lo facessi sfoggiare come baritono e come basso.

(18) Abbiamo voluto riprodurre qui integralmente questo giudizio sereno di Braga intorno all'opera sua, perché gli fa molto onore. Di Marchetti, come si vedrà, divenne in appresso grande amico.

(19) Vedi la lettera di Rossini pubblicata nelle pagine seguenti.