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Ai primi di Marzo, insieme al basso Castelmory, partì per Madrid, e vi restò alcuni giorni, e da questa città si recò a Baiona e poscia a Vittoria, a Salvatierra ed a S. Sebastiano, dove cadde prigioniero dei Carlisti. Ne fu liberato da un ufficiale, che aveva assistito nel 1869 ad uno dei suoi concerti e che apparteneva a nobilissima famiglia di Toledo, una delle più aristocratiche della Spagna. Ritornato a Milano, dopo una breve corsa a Giulianova per rivedere la famiglia e riabbracciare la vecchia mamma, dové assistere alla caduta del Caligola alla Scala per varie contrarietà, ma più per opera del tenore Pandolfini, che non volle, come si è detto, eseguire la parte che gli era assegnata, né cantare all'ultimo atto la romanza espressamente scritta per lui. Ecco come narra questa sua disavventura: (23) (23) Per quanto ci siamo adoperati nel riordinare le Memorie di Braga intorno a quaranta anni della sua vita, non abbiamo potuto sopprimere del tutto l'ordine dato alle Memorie stesse dall'autore. Ecco perché qualche volta Egli, quantunque con maggiori particolari, torna a parlare di avvenimenti accennati dinanzi |