Altro non aggiungerò intorno al maestro ed al compositore, perché nutro fiducia che del Tosti si scriverà degnamente da chi ne ha la competenza e l'autorità, ed allora le notizie, finora pubblicate intorno alla vita ed alle opere di lui, non saranno così monche, incerte, affrettate, e non gli si attribuiranno opere, che egli mai compose, e tra esse quella Leggenda Valacca che è tra le romanze da camera, scritte nella seconda metà del secolo passato, la più originale e famosa; romanza che "tanti cuori ha scossi e inebriati", tante lacrime ha fatto versare, tante anime ha commosse, tanti palpiti e così vive sensazioni destate negli animi, e che uscì fresca e limpida dalla fantasia e più dal cuore di Gaetano Braga.
Francesco Paolo Tosti e Gaetano Braga fanno parte di quella falange gloriosa di musicisti, che tennero, anche in questo campo dell'arte, alto in Italia il nome e la fama dei nostri Abruzzi: Tange Nicola, insigne maestro di Cappella, confidente e famigliare della Regina Giovanna d'Angiò; Bernardino Carnefresca di Vasto, eccellente compositore, che, vissuto cinquant'anni prima del Palestrina, fece progredire la musica vocale, togliendo quasi interamente la forma sillabica del canto, sostituendovi la nuova maniera del "vocalizzare", Pietro Cefalo, parimenti di Vasto, maestro e compositore, Melchiorre Delfico, il giovane, di Teramo, autore, fra le altre, dell'opera La Fiera che ebbe tanto successo ai suoi dì; Fedele Fenaroli di Lanciano, celeberrimo maestro di musica e compositore; tra i più insigni del suo tempo, fondatore di una scuola di contrappunto con metodo tutto suo; Ciccarelli Angelo di Montone, allievo di Crescentini e di Zingarelli, anche egli assai celebrato musicista, autore di opere lodatissime e direttore a Dresda della Reale Cappella; Francesco Masciangelo, prediletto allievo di Mercadante, autore del Trovatello e della Giovanna Grey, Giuseppe dall'Orefice di Fara Filiorum Petri, maestro, compositore ed insigne direttore di orchestra; Vincenzo Bellini di Torricella Peligna, maestro e compositore, nonno di quel Vincenzo, l'immortale autore della Norma e della Sonnambula, e che da lui apprese i primi rudimenti dell'arte e le prime regole del contrappunto, per ricordare solamente alcuni de' più famosi, tralasciando quelli che tuttora felicemente vivono e continuano le nobili e gloriose tradizioni della Regione nostra.
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