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Recatosi nuovamente in America per iniziarvi il secondo giro, giusta gli accordi presi con Albites, trovò colà tutto mutato: la tournée non ebbe più luogo ed egli dovette tornare a Parigi sconfortato e con i pochi mezzi che possedeva, quasi completamente esauriti. A Parigi cercò di riannodare le antiche conoscenze e riconquistarvi, possibilmente, la posizione di prima: ma non se ne nascondeva la difficoltà. Si lamenta della poca conoscenza che hanno i nostri ministri e diplomatici dei valorosi italiani, che onorano all'estero il nostro nome e quindi della poca o nessuna protezione che ad essi concedono, mentre i francesi, i tedeschi, gl'inglesi e fino gli spagnuoli sono aiutati e sorretti quando si trovano lontani dalla patria loro. Ed a questo proposito racconta quanto gli avvenne col generale Cialdini, allora ambasciatore d'Italia a Parigi: |