Vincenzo Bindi
Gaetano Braga da' ricordi della sua vita


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     “Pranzavo spesso in casa sua, ma la moglie non solo mi vedeva mal volentieri, ma mi detestava: adulava spesso il marito esageratamente, ed un giorno a tavola mi disse: 'L'Italie n'aura plus personne qui fasse de la musique, parce que le soleil a disparu', volendo alludere a Rossini. 'Madame!' le risposi, 'vous faites a mon pauvre pays un bien triste compliment; dans nos cent villes, ou dans quelque village, il pourrait bien naitre encore un autre genie. Je vous dis que non!' Ma, signora, quando nacque Rossini, l'Italia aveva già generati tanti genii, e sapete che il nostro istoriografo Botta, che non ammette che la musica di Paisiello, ha perfino detto quella sciocchezza che il Barbiere di Siviglia non val niente. Ed essa furibonda riprese: 'Celui qui a ecrit cela est un ane et celui qui le répète devant moi'. Io allora arrabbiato detti sulla tavola un colpo tanto forte da rompere tutto quello che mi stava davanti. Ma Rossini subito mi calmò e mi impedì di andarmene, e, vedendomi furioso, disse un mondo d'improperie a sua moglie, concludendo: 'Tu n'est qu'une imbécile. Braga me faisait un eloge et tu ne l'as pas compris. Tu as pris Botta pour une botte!'
     Rossini era adorato da tutti, perché l'Europa, dopo le guerre Napoleoniche, voleva divertirsi. Fu amico perciò di Metternick, del Cardinale Consalvi, di cui formava la delizia, suonandogli le opere di Cimarosa, del quale il Cardinale era entusiasta, di Giorgio IV, di Carlo X. Vidi in casa sua i più grandi musicisti, scrittori, scienziati, letterati di tutto il mondo rendergli grandi onori. Un giorno Auber lo invitò ad un Concerto nel Conservatorio, e il programma era composto tutto di musica di Rossini. Questi accettò. L'Imperatore Napoleone e la Imperatrice Eugenia non mancavano mai a quei concerti, e la sala era sempre piena; l'arrivo dell'Imperatore, che era ricevuto in piedi, al grido: Viva l'Imperatore! suscitava sempre grande entusiasmo. In quella circostanza nessuno si mosse: poco dopo, nel palco di Auber si vede la faccia di Rossini; tutte le signore da' palchi si alzarono, sventolando i fazzoletti e gridando Viva Rossini! In platea tutti fecero lo stesso, tanto che io ne piangevo di gioia.