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Il giorno designato, il ministro Conte di Paiva si presenta a Rossini e gli dice: 'Nella stanza da pranzo vi è quel giovane di cui vi parlai'. Rossini, mal vestito in quel momento, si recò nella sala ad incontrarvi l'ospite, il quale con molti inchini e molte cerimonie gli presentò la lettera. Lettala, gli disse: 'Questa è una lettera di Re Ferdinando per farmi conoscere suo figlio: già so dove abita; è sceso all'Hotel du Rhin; sarò contento di conoscerlo, quantunque mi dicano che è mezzo matto e che suona male tutti gli strumenti; pare che ora si sia messo a studiare la trombetta e fa scappare tutti per le grandi stonature: mi dicono che vuol mettersi a comporre; povera musica!' E ridendo, finisce di dire: 'Ma che diavolo di matto!' Allora D. Luigi, ridendo lui pure: 'E quel matto sono io, l'attuale Re di Portogallo'. Un altro si sarebbe sprofondato di vergogna, ma quella faccia tosta di Rossini subito se lo abbraccia e lì per lì gli rivolta la frittata. 'Ma, bravo, Maestà, quella vostra pazzia è un portento. Nessuno suonò ancora tanti strumenti come voi. |