Vincenzo Bindi
Gaetano Braga da' ricordi della sua vita


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     “Rossini era veramente un burlone ed un cinico. Durante l'inverno, ogni sabato dava a Parigi un pranzo a 18 persone. Il fondo di tutte le vivande e bevande era fatto co' regali degli amici e degli ammiratori. I De Rothschild non gli facevano mancare mai cose squisite. La moglie profittava di tutti gli amici e delle amiche di Rossini per chiedere loro or questa or quella provvista. Quando mi recai a Napoli a dare il Ritratto, volle che io le portassi quei piccoli tarallini con lo zucchero, che sono una specialità napoletana. Era così spilorcia, che, invitando a pranzo 18 persone, faceva solo tre tazze di caffè. Dopo il 1860 gl'inviti di Rossini furono molto rari. Gustavo Dorè scoprì a lui una mia furberia. Il maestro una volta gli domandò: 'Je voudrais savoir pourquoi Braga toutes les fois que je l'invite a diner me demande toujours le quantième du mois. Maitre, je m' en vais vous le dire: Il parait que vous donnez tant par moi a Madame Rossini pour la cuisine et Braga pretend qu'elle vous fait diner très-bien du I au 15 du mois, et mal du 15 au'. (30)
     Rossini ne rise, ma da quel momento m'invitò a pranzo meno di frequente. Quando un giovane compositore gli faceva udire una qualche composizione, gli era assai prodigo di elogi, burlandosi di lui. Un giorno, vedendomi arrabbiato per questo, mi disse: 'Che vuoi? che io mi faccia dei nemici? Quando quel giovane andrà a raccontare a' suoi genitori, parenti ed amici, che Rossini trovò sublime tutto quello che gli presentò, io sarò benedetto e guadagnerò altri amici. Caro mio, il mondo vuol essere sempre canzonato'.

(30) Abbiamo voluto lasciare questo giudizio così com è scritto nelle Memorie del nostro Autore, senza cambiare una sola parola.