“Un giorno del 1866 a Parigi mi raccontò che Egli, trovandosi a Francoforte presso un suo grande amico ed ammiratore, gli fu presentato un bravo tedesco, che per tre giorni lo assediò per sapere da lui quale musica preferisse, se l'italiana, la francese o la tedesca. Rossini, stanco, gli disse: 'Se mi promettete di non insistere più sullo stesso argomento, vi dirò la mia opinione'. Ed avendo colui accettato, Rossini riprese: 'Io non conosco che due musiche, la buona e la cattiva: in tutti i paesi si respira il bello e il brutto!'.
“Una volta volli suonare a Rossini due melodie: Un gran pianto ed Un gran riso, scritte per violoncello e sentirne il parere. Egli, dopo qualche minuto di riflessione, mi pregò di ricominciare il suono: terminato il primo pezzo, amabilmente, ma commosso, aggiunse: 'Suonerai innanzi a me sempre che vuoi, ma solamente il gran pianto: ti proibisco di suonare il gran riso: sappi che il violoncello deve far sempre piangere e mai ridere'.” Nella esecuzione della Piccola Messa, che ebbe luogo nello splendido palazzo del Conte Pillet Vill, al quale allude la lettera, che si riporta, Braga ebbe lo incarico di volgere le pagine al celebre Mathias, che sedeva al piano, ma in realtà per sorvegliare e dirigere i cori, che gli stavano dietro. E prosegue: "Rossini per la esecuzione della sua musica affettava una indifferenza che io solo sapeva falsa. Infatti, ad ogni pagina che andavo voltando, non gli staccavo mai gli occhi di dosso. I suoi occhi gittavano fiamme.
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