Vincenzo Bindi
Gaetano Braga da' ricordi della sua vita


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Verdi e Boito.

     Di Verdi, Braga parla così: “Lamento che delle molte lettere di Verdi non ne conservo alcuna, avendole donate tutte. Nel 1849 assistetti alla prima rappresentazione musicale della Luisa Miller al S. Carlo, con la quale opera egli iniziava la sua seconda maniera, la più simpatica, la più italiana di quel simpaticissimo autore e che andò fino al D. Carlos.
     “La prima la iniziò col Nabucco, la terza va dal D. Carlos al Falstaff. Nessuno s' ingannò; videro tutti nella Luisa Miller quella evoluzione che il gran Maestro felicemente proseguì, come videro nel D. Carlos un'altra evoluzione. E prosegue:
     “Verdi dovrebbe essere il modello di noi tutti: lo conobbi nel 1855. Come artista, come uomo, come italiano, mai smentì la sua fama di equilibrato, calmo, integerrimo, caritatevole, artista sommo. Una delle sue grandi qualità fu un buon senso ammirabile. In arte salì una splendida scala ascendente, restando sempre Verdi ed italiano, sapendo adattare alla nostra scuola i progressi raggiunti in musica dagli stranieri. Quando si guarda alla gran mole di lavoro da lui compiuto, dal Nabucco al Falstaff, si resta attonito dinanzi a quella grande coscienza di artista! Prima di raggiungere l'altezza a cui arrivò dopo, non guardò agl'intrighi che gli si tramavano, alle difficoltà che numerose sorgevano innanzi a lui; con la sua grande calma e col suo poderoso ingegno, ogni ostacolo superò vittoriosamente.