Vincenzo Bindi
Gaetano Braga da' ricordi della sua vita

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La guerra che fecero a lui ed alla scuola italiana, non arrivò a scuotere la fiducia e la fama di Verdi, né subì, come alcuni vogliono, l'influenza di Wagner nell'Otello e nel Falstaff. E da anni che Verdi cercava spezzare le pastoje di quel convenzionalismo, troppo prolungato, degl'italiani, mentre Wagner ha fondato egli pure un convenzionalismo, che però durerà meno di quello italiano. Verdi ha lottato contro la concorrenza straniera, che è diventata ormai popolare anche in Italia, e la bandiera artistica che egli ha inalberata è nostra e non di altri. Secondo me, egli si è fatto troppo influenzare da Boito, nei poemi: riconosco l'ingegno di costui e trovo bellissimo il suo Mefistofele; ma tutte le volte che scrisse libretti per un altro, vi trasfuse sempre una parte mefistofelesca, eccellente per una scena tedesca, ma non per la natura musicale, tanto umana del nostro Verdi.      Sfido a trovare in tutte le opere di Verdi una scena di amore sbagliata: le nuvole, i diavoli, gli angeli non sono roba italiana; per Verdi, che rappresenta tanto bene la musica nostra, ci vuole la vecchia passione amorosa, che gl'italiani sanno sempre rinnovare. Boito non si abbia a male il mio giudizio come librettista, e tanto più che, sin dalla sua prima composizione al Conservatorio musicale di Milano, io fui grandissimo ammiratore del suo ingegno e del suo modo di comporre musica. Per il suo silenzio, dopo il Mefistofele, molti acerbamente, ma ingiustamente lo giudicano; io, al contrario, che conosco quella elettissima anima di artista, lo applaudo, e trovo che avrebbe torto di dare il Nerone o altre sue opere adesso. Quando Boito nel 1868 per la prima volta dette il suo Mefistofele, l'arte in Italia non aveva fatta ancora l'evoluzione musicale di oggi. Col suo alto intelletto volle spastoiarsi dalle vecchie forme e si gittò nello arringo con le sue forze giovanili. Gl'intelligenti suoi ammiratori erano pochissimi, e gli avversari numerosi; ma ebbe nel principio successo; l'educazione musicale italiana veniva a poco a poco a modificarsi e cambiare strada.