Vincenzo Bindi
Gaetano Braga da' ricordi della sua vita


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     Si lamenta con amare parole della tristissima sua sorte, e specialmente di non potere più toccare il violoncello, che a Richemont, quando fece il giro artistico dell'America, gli aveva meritato il nome di King violoncellista; che esso taccia e debba tacere fino all'ultimo suo respiro. In tanta sventura, in questo che è il periodo più crudele ed orrendo della sua vita, quando il male non gli dava tregua e le sue sofferenze lo rendevano tremante sì da desiderarsi la morte, come il termine di una triste vita, solo conforto gli era l'affetto vivo e sincero degli amici rimastigli fedeli. Per distrarsi, rileggeva Pellico, Mazzini, Giusti, Manzoni, suoi libri prediletti e su di essi faceva lunghi sfoghi e commenti, che s'informavano alle condizioni sue del momento, melanconicamente esclamando: “Perché la sincope non mi ha tolto anche la memoria e l'intelletto? Così avrei sofferto meno! Ora non più violoncello, non più pianoforte, non più composizione, non più arte! Che sono e che farò? Povero Braga!”. Terribili parole. In quei momenti chiedeva soccorso alla musica; essa solo valeva a calmarlo, essa sola formava la sua completa felicità.
     “Musica cara”, spesso esclamava, “tu sei la più grande sirena della mia anima e del mio corpo”. Il suo più grande studio era perciò quello di attirare in casa sua amici musicisti; per la musica dimenticava i suoi dolori, la sua paralisi, che lo obbligava a starsene inoperoso ed impotente tutto il giorno, mentre fino a 74 anni era stato operosissimo; così si lusingava di non essere più ammalato e poter gittare il suo bastone, che chiamava il suo cavallo, come Sisto V. E ricorda con particolare gratitudine Maria Liuzzi, il violinista Polo, la pianista A. Ronchetti, la Pedrazzini, Mapelli, il maestro Codazzi, che spesso col canto, col piano e con l'harmonium lo deliziavano e lo confortavano, eseguendo pezzi e musica sua o di Palestrina, Beethoven, Schumann, Chopin, Bach, Mendelshon, Mozart, Bellini e Verdi, autori da lui preferiti.