Vincenzo Bindi
Gaetano Braga da' ricordi della sua vita


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     Si loda pure degli amici che non lo abbandonarono mai, sia a Milano, che a Varenna e a Valdobbia, e primi tra essi rammenta i fratelli Vigoni, Eugenio Brambilla, Gavazzi, Arrigo Boito, che più volte lo visitò all'ospedale, Primo Levi, la Contessa di Conversano, (34) Donna Sofia Acquaviva Properzi con le belle figliuole, la Baronessa Salomone de Rothschild, che spesso con delicatezza lo soccorse ed alla quale dedicò in omaggio una sua melodia, composta il 1862 su parole di Alfredo de Musset, Adieu! tuttora inedita, Antonio Fogazzaro, a lui stretto da intima e fraterna amicizia. Ma, più e meglio degli altri, Egli ricorda gli amatissimi nepoti suoi, e ne parla sempre con profonda emozione e con vivo e paterno affetto: si sente intenerire solo al pensiero del suo Gaetano, figlio al fratello Francesco, da lui fatto istruire ed educare, e che fu poi l'erede del suo nome e delle sue sostanze; di Ernesto, Luigi, Cesare ed Alfonso Migliori, figliuoli all'amatissima sua sorella Concetta, da lui, fra tutti gli altri parenti, stimati e prediletti.
     Luigi andava spesso a trovarlo, ed egli lo abbracciava paternamente, come quello che gli si mostrava teneramente premuroso e che anche da Giulianova gli scriveva lettere improntate a delicati e sinceri sensi di devozione e dal desiderio che tornasse a Giulianova, dove i parenti tutti gli avrebbero prodigate le più amorevoli cure e circondato del più devoto affetto: ricorda Ernesto, il maggiore de' fratelli e capo della famiglia, con sentimenti, non solo di benevolenza, ma di grande stima per la solerte opera, la serietà e l'austerità del carattere; ricorda una visita di Cesare nel 22 ottobre 1906 con la moglie e la bella figliuola Margherita, della quale dice: “Se sarà buona, come io fermamente spero, come è bella, Ella formerà la gioia e la consolazione de' suoi cari” ed afferma che gli altri fratelli, Ernesto, Luigi, Alfonso, così bene educati e tenuti insieme uniti dalla impareggiabile madre loro, con l'ingegno, con la intelligenza e con la illuminata ed onesta operosità avrebbero messa su una bella fortuna, amati e rispettati; e tanto più Egli se ne compiace, in quanto essi debbono tutto a loro stessi, non avendo egli fatto mai nulla per loro.

(34) Ricorda che la Contessa di Conversano, in una notte di Natale, lo accompagnò con l'organo mentre suonava il violoncello nella Chiesa delle Figlie della Carità, intitolata a S. Rocco in Giulianova, e la Madre si comunicava. La buona e compianta Contessa, consorte a quell'illustre e simpatico gentiluomo D. Giulio Acquaviva, anche egli morto nel fiore degli anni, fu tra le più affettuose amiche di Gaetano Braga e quella che prendeva cura della vecchia madre di lui durante le lunghe assenze del Maestro.