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“Il mio antico amico abruzzese Vincenzo Bindi, con una sua affezionata lettera mi ha tentato perché, nell'anniversario della morte del suo caro figlio Enrico, mettessi in musica un Requiem. Quantunque mi senta incapace a comporre, pure la lettera di quel padre inconsolabile mi ha tanto intenerito, che domani, come Dio vorrà, comporrò alla meglio un coro di due voci di giovanette, soprani e contralti, che egli subito potrà udire, facendolo cantare dalle alunne dello Istituto femminile di Capua, da lui diretto. E' vero che non credo di far bene, ma per poco mi distrarrò, e son certo di far piacere a quel caro amico, che mi crede ancora capace di poter comporre qualche cosa di buono. Questo è certo, che ci metterò tutto il mio cuore, perché io e Bindi siamo due vecchi amici". Il Requiem, ispirato alla classica musica sacra e di carattere severo e solenne, mostra l'impronta del genio del suo Autore, che dava ancora vivide scintille, e fu l'ultima pagina musicale da lui scritta, che in questo volume fedelmente riproduco dal suo originale. (37) E segue: (37) Dico l'ultima pagina musicale, che venne pubblicata. Egli però nelle sue Memorie ricorda di aver scritto a 78 anni una melodia Il Bacio del Nonno per violoncello ed organo, in occasione del matrimonio di Fanny Norsa: ma se veramente questa melodia fu scritta o piuttosto fu un suo desiderio non attuato, ignoro. E' certo che di questa composizione egli in prosieguo più non parla e di essa non si ha traccia alcuna. |