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Non è nostro compito, e non ne avremmo la competenza, come purtroppo alcuni, senza averla, hanno fatto, dare un giudizio sulle opere teatrali di Gaetano Braga ed esprimere su di esse impressioni puramente subiettive, che potrebbero non rispondere, né a quelle degli altri, né a quelle della critica di persone tecniche, né alle esigenze dell'arte e al responso del pubblico. Solo vogliamo tener conto di quanto ne disse Egli stesso, che delle sue opere fu il migliore e più giusto ed imparziale giudice, dei principii a' quali informò l'arte sua, (39) e quanto ne dissero alcuni autorevoli critici dell'arte musicale, lasciando da parte i giudizi, o troppo lusinghieri e benevoli degli amici e degli ammiratori, o deliberatamente ed esageratamente contrari degli avversari, emuli ed invidiosi.
(39)
Afferma nelle sue Memorie, che egli compose per teatro molte opere; ma
non ebbero fortuna; fece, come si esprime, un buco nell'acqua; non così nelle
composizioni da camera, che giudica migliori e che incontrarono il favore del
pubblico italiano e straniero: conchiude: “Si getteranno forse a mare le opere teatrali,
(e in questo giudizio, sommamente severo, ebbe torto, perché le opere stesse
racchiudono tante e cosi peregrine bellezze, che vivranno, se non sulla scena, certo
per quanti hanno gusto ed amano la bellezza di quest'arte divina) ma resteranno le
musiche per camera, le melodie e le composizioni per violoncello e pianoforte”.
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