Pagina 125 di 160 |
Queste melodie, come scrisse Giulio Ricordi, si “distinguono per squisitezza d'idee e di fattura”; in esse, come aggiunse il compianto amico Contaldi, “vi è tale e tanto sentimento da commuovere fortemente; in esse, la frase piena ed affettuosa, che limpidamente rispecchia l'affettuosità elegiaca dell'autore”; in esse, aggiungo, una forma veramente e dignitosamente signorile. Vivranno finché dureranno negli animi il sentimento del bello, il gusto e l'ammirazione per le vere opere di arte e in ogni luogo ove l'arte stessa ha sacerdoti ed altari — l'Anello, il Rosario e la Ciarpa, le cui tre strofe sono caratterizzate da arte somma, l'Adieu a Varennes, Les trois bouquets de Marguerite, la Ricamatrice, che egli stesso chiama canzone bellissima, semplice, con un profumo d'italianità, ma che solo nelle ultime quattro battute risente del vecchio convenzionalismo; la Tempesta, l'Esule, l'Infinito, su parole di Leopardi; la Marcia funebre, che avrebbe dovuto essere suonata a' suoi funerali, ma che dedicò a sé stesso, perché alla fine ci è un grido dissonante, che, componendolo, credé che fosse di sua madre e perciò adorava quel pezzo; il Gran pianto, l'Addio a Suzon, Fuggiamo; ma sopratutto quella Leggenda Valacca, che esalta lo spirito di chi la sognò in un abbandono di giovinezza italica, e che rese popolare in tutto il mondo il nome di Gaetano Braga.
(46)
Musica e Musicisti Meridionali.
|