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Altri hanno fatto più di Braga e meglio di Braga, ma quella cara musica è stata veramente rappresentativa di una quantità di sentimenti morbidi, di angosce inconsapevoli, languide. Essa fu l'atmosfera nella quale si mossero lente, bionde, stanche molte figure del nostro segreto. La sua poesia un po' facile, un po' malata, un po' romantica, trovò subito infiniti cuori aperti ad accoglierla". (48) Questa famosa Leggenda fu suonata un giorno dal celebre violinista Sivori, grande e fedele amico di Braga, innanzi a Garibaldi, e, per espresso desiderio del Dittatore, al quale tanto piacque, fu più volte ripetuta. (48) La Leggenda Valacca fu scritta a Varenna, come egli stesso racconta: “Credo”, son sue parole, “che di tutte le mie composizioni per teatro, per canto e per violoncello, non resterà che questa melodia, che mi fece versare qualche riconoscente lagrima, guardando dal balcone della mia camera in Varenna quella casetta, dove il 1861 uscirono dal mio cuore quelle note benedette; tanto che un amica mi scrisse: 'Siete a Varenna, la patria della Leggenda Valacca'.” Si consola apprendendo da Sivori l'impressione dolcissima prodotta in Garibaldi dalla sua melodia: “Almeno”, esclamò, “essa è servita a confortare per un istante la generosa anima del grandissimo Uomo!” |