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Negli Abruzzi l'insigne maestro non dette mai pubblici concerti. Suonò qualche volta nella sua Giulianova a scopo di beneficenza, e privatamente, sempre che ne veniva richiesto, in casa del Duca di Atri e del Conte di Castellana in attestato del devoto affetto e della gratitudine, che lo ligavano alla nobile famiglia Acquaviva; e in queste audizioni era accompagnato al pianoforte o dal fratello Giuseppe, valoroso pianista, o da Francesco Paolo Tosti, o, più spesso, da donna Alessandrina di Obrèscoff e dalla figliuola di Lei, signorina Sofia, elette anime di artiste e squisitissime musiciste. (51) Solo una volta, a premura e per cortesi insistenze del compianto gentiluomo ed amico, Nicola Properzi, dette un gran concerto nella Città di Aquila. Dell'accoglienza che ebbe in quella coltissima e gentilissima Capitale degli Abruzzi e dell'entusiasmo, che vi destò, si rese fedele interprete la stampa cittadina, col seguente giudizio che onora, non solo Gaetano Braga, ma tutta l'amatissima Regione nostra: (52)
(51)
Tutte le volte che Braga tornava negli Abruzzi a riabbracciare i suoi cari, si tratteneva
spesso e con piacere in colloqui familiari ed artistici con un giovane Maestro,
che molto amava e stimava, e che allora dirigeva il Concerto musicale di Giulianova
— Luigi Leone. Luigi Leone aveva compiuti con successo i suoi studi nel R.
Conservatorio musicale di S. Pietro a Majella, insieme al compagno ed amico
Camillo de Nardis, divenuto poi insigne musicista ad onore dei nostri Abruzzi. Al
Concerto di Giulianova egli dedicò le più amorevoli e sapienti premure e lo
rese uno de' più desiderati ed ammirati della nostra Regione. Entusiasta ammiratore
di Gaetano Braga, fu il primo, se non il solo, in tutti i tre Abruzzi che, con molto
gusto e discernimento, strumentò, adattandoli per banda, i più belli brani delle
opere dell'insigne Musicista, e particolarmente del Ruy Blas, degli
Avventurieri, di Reginella. Mi ricordo che grande e piacevole fu la
sorpresa, ed anche l'emozione che provò il Maestro quando, in uno de' suoi ritorni
da Parigi, si vide accolto festosamente e cordialmente al suono della musica sua. In
attestato di affetto e di gratitudine, Egli compose una Marcia Giuliese, di
fattura assai originale e caratteristica, che Leone strumentò egregiamente e che
rimase nel repertorio della nostra Banda, fino a che il suo direttore ne rimase a
capo. Il nostro Concerto musicale avrebbe dovuto seguire l'ottimo esempio
dato da Luigi Leone ed essere orgoglioso di far gustare a' nostri concittadini e far
conoscere fuori le opere più importanti di Chi è vera gloria nostra. Ma neanche la
Marcia Giuliese è stata più suonata, e non ne comprendo le ragioni!
Luigi Leone, squisita anima di artista, lasciò pregiate composizioni musicali,
che rivelano un nobile e colto ingegno, un cuore sensibile a' più dolci e delicati
affetti, una vena melodica originale e suggestiva. Fu cittadino integerrimo e padre
impareggiabile, che seppe sopportare con composto dolore la morte gloriosa, avvenuta
nella grande guerra, di uno de' suoi figli più adorati. Morì a Giulianova, la sua
patria di elezione, da tutti compianto: io che per lunghi anni molto lo amai e gli fui
fedele amico, consacro con sincero affetto e con memore animo questo breve e
commosso ricordo alla memoria di lui!
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