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Ci piace di conchiudere questo scritto, che, con animo riverente e commosso, abbiamo dedicato alla memoria di Gaetano Braga, formando l'augurio che la sua Città natale, giustamente di lui orgogliosa, nel prossimo centenario della nascita del Grande Concittadino, ponga nella casetta, che fu sua e che tanto dilesse, una lapide, che ne ricordi il nome, e chieda alla nobile città di Milano le ceneri di lui, perché abbiano riposo presso la buona e virtuosa Madre, “unico ed ultimo suo amore”, come egli lasciò scritto.
Alle Memorie autobiografiche di Gaetano Braga abbiamo conservato il loro carattere, senza aggiungere di nostro se non quanto era strettamente necessario, e lasciando quasi sempre la parola al compianto Maestro. Nelle Memorie stesse sono rapidamente passati davanti a noi i molti suoi amici, che tennero un alto posto in tutti i campi, ove potette affermarsi l'umano ingegno, e vedemmo come a lui fossero affettuosamente ligati da sincera stima ed ammirazione le più grandi celebrità dell'epoca ed i nomi più illustri. Pubblicare il grosso volume di lettere, che il suo erede possiede, tornerebbe assai utile ed interessante, e spero che la Provvidenza mi concederà ancora tanta vita da poter rendere, con le mie modeste forze, questo nuovo omaggio alla dilettissima Patria mia ed all'amico illustre e compianto. Mi basta qui, a raggiungere lo scopo, che mi propongo, di mettere cioè in chiara luce e ravvivare la memoria di Gaetano Braga, riprodurre, togliendole dagli originali, solo alcune di queste lettere, certo di far cosa grata a' nipoti del Maestro, a' miei concittadini ed a quanti vorranno leggere questo scritto. |