Vincenzo Bindi
Gaetano Braga da' ricordi della sua vita


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     Carissimo Braga,
     Ringrazia per me queste gentilissime signore ed esprimi loro il mio rammarico grande, di non potere approfittare dell'invito tanto cortese. Domattina debbo essere a Varallo e poi procedere per Milano.
     Parto incantato di questi luoghi, delle amabili persone che vi ho incontrate, e specialmente porto con me il ricordo della tua cortesia. Ti abbraccio col cuore, mio vecchio, giovane amico, e ti auguro ogni bene! Tuo Panzacchi.

     La lettera è accompagnata da' versi, che seguono:

Sulle Alpi: a Gaetano Braga.

     Ogni dì questo si vede.
     Quei di Riva e quei di Alagna,
     Mentre il sol più alto fiede
     Tutta quanta la montagna,
     Mirar sorgere sul Rosa
     Una tenue nugoletta
     Bianca, immobile, pensosa.
     Di lassù, come in vedetta
     Par che guardi ad ogni vetta;
     Poi dilegua; e dalle spalle
     D'ogni monte — in ordin fiero
     Di fantastiche cavalle
     Ecco van le nubi. Un nero
     Nembo al sol passa davanti,
     Triste annotta l'emisfero.

     E un clamor d'acque croscianti,
     E un furor d'onde irruenti,
     Giù da' culmini giganti,
     Misto al lungo urlo de' venti,
     Par che annunzin prossimana
     L'anarchia degli elementi
     E l'imperio tuo, Satana.

     Poi di nuovo eccoci al bello!
     Ogni casa allegramente
     S'apre. In ogni paesello
     Per le vie riede la gente;
     E sui vertici minori
     Con la sua fronte nevosa,
     Tutta cinta di splendori,
     S'erge immenso il monte Rosa.
     La serenità gioconda
     Torna e ride in ogni cosa.
     Carezzevole e profonda
     Va la Sesia. Sfolgorante
     Gioghi e boschi il sole inonda
     Col desio d'un nuovo amante;
     Bacia i prati e in essi avviva
     Tutta l'anima fragrante.