Tra le molte lettere del Cardinale, scegliamo questa, molto intima ed affettuosa:
Illustre maestro e carissimo amico,
Proprio per il giorno di Pasqua ho ricevuta la carissima sua lettera e la somigliantissima sua fotografia, e mi ha fatto un piacere immenso. La ringrazio, ringrazio, ringrazio; ancora mi pare di sentire le dolci armonie, che Ella sa trarre da quell'istrumento informe e sono dolente di aver potuto fare così poco per lei! Accludo la mia fotografia fatta pochi mesi sono e la prego di gradirla insieme a' sentimenti di altissima stima, mentre mi confermo. Aff.mo suo Gustavo Card.le Hohenlohe.
Carlo Conti, l'illustre ed amatissimo suo maestro, gli dirigeva questa bella lettera da Napoli:
Mio carissimo amico,
Sono sicuro che queste quattro linee ti faranno ricordare di me. Esse ti son presentate dal bravo prof. di arpa sig. Michele Albano, figlio del nostro maestro di flauto del Collegio, e che tu ben conosci. Egli viene a Parigi per farsi conoscere e prodursi. Non ti parlo dei suoi talenti; ne potrai giudicare tu stesso subito che lo avrai inteso. Dopo avermi salutato il caro mio Rossini e l'affezionato Carafa, pregoti presentarlo ad entrambi. Te lo raccomando poi tanto tanto, e ciò che farai a lui, come se lo facessi a me stesso. Gradisci intanto gli attestati della mia distinta stima ed affezione e sono per la vita tuo aff.mo amico Carlo Conti.
Fu in corrispondenza molto cordiale con i pittori Pasini, Boldini, con Vieuxtemps, Ada Negri, Giuseppe Martucci, che lo ringrazia del prezioso concorso prestatogli a Parigi, con Alfredo Piatti, Bizet e Lauro Rossi, direttore del Conservatorio Musicale di Napoli, che lo ringrazia del cortese pensiero di dedicare al Conservatorio stesso una composizione musicale. Ecco la lettera:
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