Vincenzo Bindi
Gaetano Braga da' ricordi della sua vita


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     Illustre e caro Maestro,
     sono immensamente grato alla di lei cortesia di voler dedicare a questo Collegio la composizione tuttora inedita: Gran Concerto per violoncello, con accompagnamento di pianoforte ed orchestra. Il nostro Consiglio Accademico, al quale ho comunicato il di lei gentile pensiero, ha accolto al pari di me con festa il suo dono e mi ha incaricato fargliene i più sentiti ringraziamenti. Così il nostro archivio verrà arricchito di un nuovo componimento autografo di celebre autore. Colgo l'opportunità per dirmele con stima ed affetto.
     27 luglio 1875. Dev.mo Lauro Rossi


     Si succedono, le une alle altre, lettere di Michele Costa, di Delpis, Keller, Marx del Figaro, Denza, Nadar, Corrado Ricci, Francesco Planté, Ressmann, Alfredo Piatti, la celebre Duchessa d'Uzès, Madama Rhonè, Enrico Havard del Siècle, Antonio Cotogni, Maria Dumoulin, Primo Levi, Francesco Paolo Michetti, Francesco Paolo Tosti.
     Il primo, Michetti, da lui stimato come uno de' più grandi pittori viventi, onore degli Abruzzi e dell'arte italiana, mentre era ammalato, gli scriveva, in data 9-7-900, da Francavilla a Mare:

     Caro, povero Braga,
     Sapemmo della tua grave malattia quando già eri in piena convalescenza — così la penosa impressione fu calmata nel tempo stesso. Non volli scriverti allora per non darti la fatica di rispondere; ma ora, riacquistata — tutti lo speriamo — la tipica allegrezza, — scrivimi un rigo per assicurarmene.
     Anche noi abbiamo passato lo inverno lontani da Roma, altrimenti avremmo sentito la tua mancanza.