Vincenzo Bindi
Gaetano Braga da' ricordi della sua vita


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     Eccone due brevi di Corrado Ricci e di Ugo Ojetti:

     Salve, caro amico. Si capisce dalla vostra lettera che se la carne è stanca, vigila lo spirito, come dice il poeta. Vi mando un mio libro. Spero che vi farà ricordare anche di più il vostro Corrado Ricci.

     Grazie, illustre amico. Mi riscriva quando avrà letti gli altri articoli; saranno in tutto cinque. Sono ritornato fanatico degli Abruzzi, ma... non sono stato a Giulianova! Mi mandi una sua fotografia: sarà un premio meritato. Con affetto. Ojetti. 1907. (65)


     Il celebre violoncellista Piatti, a proposito del suo Concerto in la minore, gli scriveva da Cadenabbia, luglio 1898, questa bellissima lettera: "Vi faccio le mie congratulazioni. Mi piace molto e spero che i nostri giovani artisti ne approfittino. Mi ha tanto interessato per la forma melodica e sopratutto perché siete coi; Voi, e né Mendelsohn, né Schumann, né Brahms, come sono purtroppo in generale questi moderni concertisti. Bravo! Fa onore all'Italia avere un artista che sappia comporre per il nostro istrumento un pezzo come il vostro".

     Tra gli amici del nostro Braga fu Barbey d'Haurevilly, del quale fa questo ritratto così vivo e giusto:

     “Deploro che Egli lasciò un nome non pari al suo ingegno ed al suo valore, ed io credo che la colpa fu più sua, che de' suoi colleghi, per la sua intransigenza civile e clericale. Si mostrava spesso ingiusto contro quelli che non erano della sua opinione, fino a pronunziare frasi, che la gentilezza innata della sua Nazione non consentiva. Un giorno arrivai a casa sua furioso, avendo egli maltrattato i compatrioti miei, tanto ammirati da me, Savonarola e Leopardi: 'Vous avez dit beaucoup de mal de Savonarola et Leopardi parce que Savonarola était contre le Pape Borgia et Leopardi un pessimiste, libre penseur. Vous, papiste acharné, les avez abìmés'. Ebbene, egli non si meravigliò della mia audacia, anzi ne rise. Intanto, per questa sua intransigenza, si era fatto molti nemici. Pure molti illustri letterati vollero seguirne il funerale, e Guy de Maupassant, vedendomi meravigliato dell'omaggio di tanta gente, che entrava nella Chiesa di S. Francesco Saverio, mi disse: 'Mon cher Braga, ce ne doit pas vous étonner, car il était notre maìtre, a tous!' Era un uomo originale e tutto era strano in lui. Morì di 82 anni, e Coppée ed io fummo dal Commissario del suo quartiere per dichiararne la morte e trovammo con meraviglia che i 76 anni, che egli accusava, erano saliti a 82! Certe volte parlava amorosamente con le giovanette, come se avesse avuto 20 anni. Si tingeva i capelli fino al cranio, ed è curioso che scrisse un articolo brillantissimo contro un attore che si tingeva i capelli!

(65) Allude a' cinque magnifici articoli Una Settimana negli Abruzzi, dall'illustre scrittore pubblicati nel Corriere della Sera 1907, anno 32.