Vestiva secondo la moda del 1830 e derideva il nostro modernismo. Per lui, tutto era sepolto con la Rivoluzione Francese del 1789. Odiava i nostri Padri del Risorgimento, ma metteva ogni suo studio a non farmi conoscere quelle sue aspre critiche, ben sapendo di farmi dispiacere. Insomma, era un uomo del passato. Io aveva appreso il vero dialetto parigino, tanto che i miei amici dicevamo: 'ce diable de Braga est plus boulevardier que nous autres parisiens', ma d'Haurevilly, così tenace del passato, quando pronunziavo qualche parola in dialetto, mi diceva: 'Ce n'est pas du francais ca'."
Fu del pari amicissimo di Murger. Nelle sue Memorie riferisce: "Murger comperava ogni sera delle violette di Parma per offerirle alla signorina Fix delle Comédie Francaise, di cui era innamoratissimo; ma questo suo ardente amore non aveva mai confessato a nessuno. Gli divenni tanto amico che lo assistei fino all'ultimo istante della sua vita. Mi disse, giunto all'estremo: 'Mon ami, je crois ma fin venir très vite: allez chez M.lle Fix lui dire que je n'ai jamais osé lui dire le grand et pur amour que j'ai eu pour Elle'. Infatti, due ore dopo la morte di quel grande artista, io era in casa della signorina, che, sentendo da me il messaggio amoroso di uno sconosciuto, dette in un pianto dirotto. Volle assistere al funerale di lui e sul carro non vedevasi che una sola grande corona, composta tutta di violette di Parma, con un gran nastro, nel quale a grandi lettere di oro era scritto: 'A Murger M.lle Fix'.” Ed aggiunge: “Nessuno mai saprà che io ho nella mia vita segreta ricordi tristi come questo di Murger!".
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