Morì in Namur (Belgio) nel 1887 il Presidente del Tribunale, sig. Wodon, il sig. Frappier, capo dei causidici non volle prender parte ai suoi funerali, perché civili. Accusato d'intolleranza, l'onorevole avvocato stampò su i giornali la seguente risposta:
«Lo spettacolo di questi funerali, tanto giustamente deplorato, da Leopoldo I. in uno storico e celebrato documento, non può che incoraggiare il popolo, il quale troppo spesso ne è testimonio, all'apostasia e alla irreligione. Le critiche dei fogli liberali, le grida, i rumori non fanno crollare la mia fedeltà alle tradizioni delle discipline cattoliche.»
Anche lo stesso si verificò in Francia morendo il deputato Cantagrel, al quale i compagni gli stabilirono i funerali civili. Alla Camera fu estratto a sorte il nome di Cassagnac per rappresentarla a quel seppellimento. Allora Egli si alza, e coraggiosamente dice — «Ho il dispiacere di non potere adempiere al mandato, perché la mia coscienza mi proibisce formalmente di seguire un corteggio funebre che non può entrare in chiesa. Io amo mio padre quanto può amarlo un figlio; amo i miei figli quanto può amarli un padre, mi biasimi chi vuole e chi può: ma se dessi fossero morti bestemmiando la negazione di Dio, io mi sarei rifiutato di accompagnarli all'ultima dimora.» Bravo! su tutti i banchi.
Un'altra notizia trovasi nell'«Unità Cattolica» del 9 marzo 1888. Il Foro di Vienne (Francia) invitato officialmente all'accompagno del senatore Brillèr, già capo dell'ordine degli avvocati, ricusò d'intervenire, per essere i suoi funerali puramente civili.
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