Pietro Terribili
Le Spoglie Mortali si debbono cremare o sotterrare?


Pagina 33 di 108       

%


     Per lo effetto di queste combinazioni chimiche, che sono le conseguenze naturalmente necessarie della morte, gli elementi dei corpi organici riprendono le forme primitive, sotto le quali possono servire di alimento ad una novella generazione. Gli elementi venuti dall'aria ritornano all'atmosfera, gli elementi forniti dalla terra rientrano nel suolo. La morte, la dissoluzione di una generazione intera, addiviene così la sorgente della vita ad una nuova generazione». Ed ecco esposta e ragionata la suprema legge cosmica a cui è soggetta la parte materiale dell'individuo. Ci dicano ora i cremazionisti se il loro sistema risponde agl'imprescindibili dettati di siffatte leggi? È chiaro che no, perché rendono cenere i cadaveri, e per conseguenza tutte le combinazioni chimiche delle quali vi abbiamo parlato, si rendono impossibili alla loro giusta e naturale ricomposizione. Per cui la cremazione è antinaturale.
     Ma rispondesse questa cremazione almeno alla legge psicologica dell'istinto di conservazione?... Già accennammo che no. Ora negli asserti andiamo un po' più innanzi. La relazione che vigeva tra il cadavere e lo spirito che lo informava, porta che sia rispettato l'intuito della forma verso la materia all'istesso modo e con la stessa religiosa premura con cui disputasi sacro il volere umano nella disposizione delle sue cose. Ora l'istinto della conservazione del proprio corpo a gran voce ci grida che la indispensabile distruzione di esso sia fatta col maggior ritardo consentito dalle leggi cosmiche. Or bene, chi non vede che la sola inumazione (non potendosi imbalsamare, né mummificare tutti i cadaveri) corrisponde alle naturali esigenze del corpo umano, e soddisfa parimenti all'istinto dello spirito? Per esso la dissoluzione del corpo umano è operata dagli agenti naturali, col ritardo connaturale alle cause dissolventi, mentre la cremazione non ritarda la dissoluzione, ma l'affretta precocemente con la celerità efficace del fuoco, non con l'organo diretto degli agenti naturali della putrefazione dovuta ai corpi animali. La cremazione distrugge, non conserva; brucia, non lascia putrefare: ci rende cenere.
     Dunque è antinaturale.