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Invece la cremazione non è così, perché dessa è fuoco: ed il fuoco considerato come elemento distruttivo, è per sua natura qualcosa di terribile e di spaventevole. Con quanta sollecitudine noi, per es., non ne allontaniamo da esso i cari pargoletti? Chi nelle fiamme gitterebbe un sol marengo? Chi dalle fiamme non salverebbe il ritratto del proprio padre o della propria cara madre? E volete poi dire che brucereste l'originale, quando non vi regge il cuore di distruggere l'effigie?... Chi non raccapriccia alla sola idea delle proprie case, delle proprie pagliere e fienili nelle aie coloniche in preda a le fiamme divoratrici? Il fuoco in mano a la moderna scienza ed arte, è un grande mezzo creato a grande fine dall'Ente Supremo, è forse il migliore materiale amico del grande Genio dell'Uomo, e fecondo di infinite e stragrandi meraviglie, specialmente in questi ultimi tempi, ma non allorquando offende e distrugge noi e e le cose a noi più care!... Allora esso contraddice al nobile sentimento e lo fa riguardare con ribrezzo ed orrore a tutti, anche a popoli selvaggi e barbari. Ecco a proposito un esempio che crediamo riferire, Ras Makonnen, guerriero e diplomatico abissino, dopo che ebbe distrutta la colonna del povero Toselli ad Ambalagi, rendendo funebri onoranze, a quelle vittime bruciò forse i capi? No, egli li fece seppellire appiè dell'amba, in una chiesa detta Bet Mariam. E ammiratelo quel barbaro, il quale sconfigge gl'Italiani, e poi non brucia, ma seppellisce. Mentre se l'abbruciamento fosse superiore al senso intimo d'interrare, l'astuto Makonnen, avrebbe bruciato i poveri morti, tenendo molto a farsi rimarcare dagli Stati Europei. Dunque la cremazione è inumana e conseguentemente incivile, ed è ripudiata come ben si è detto, presso tutti i popoli, anche barbari!.... |