Il prof. Moleschott ci viene avanti nella surriferita opera in lingua tedesca contro le fabbriche del diavolo con le malattie del carciofo, del grano, della vite, causate dalle nebbie e dalle esalazioni dei cimiteri. Simili argomenti non meritano neanche l'onore della confutazione, perché stranissimi!....
Stolta esagerazione è ancora quella del Lieball, il quale attribuisce alla poca nebbia, che alle volte può levarsi dai camposanti, come da qualsiasi altro campo, la desolazione delle campagne. Entra in lizza il Wegman. «Chi non sa, egli dice nella sua opera, anche tedesca Die Leichen Verbrennung als rationellste Bestattungsart, chi non sa le orribili cose che si dissero dei corpi dei soldati morti nella guerra di Crimea? — Quegli uomini che furono i nostri più valorosi guerrieri, donde poi divennero i nostri nemici più mortali. I loro corpi parte coperti lievemente di terra e parte no, gittavano di sé tali miasmi pestilenti da uccidere più che la polvere ed il piombo.» Signor dottore, potevate risparmiarvi l'accusa, quando voi avete così bene messa la scusa, nelle parole da noi sottolineate. Lo stesso deve dirsi dell'accusa del Dott. Reclam. Noi però in questo non ci prenderemo il fastidio di rispondere: solo porremo in corsivo le sue parole che contengono la risposta. «Che l'aria si corrompe per opere di cadaveri lo dimostra (egli scrive) la morte dei soldati di Annibale, che stando accampati dinanzi a Siracusa, ebbero l'imprudente pensiero di aprire le tombe e gettarne i cadaveri nell'aperta campagna, per fare offesa agli assediati.» - Lo conferma il tifo epidemico che scoppiò a Rion dell'Auvergne, dove si scavò un cimitero; ed agli abitanti del mercato degl'Innocenti a Parigi, quando si diseppellirono i sotterrati provvisoriamente.»
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