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Gli abitanti vicini facevano le più grandi querele delle pestilenti esalazioni che da esso uscivano, e dicevano rese inabitabili le loro dimore. «Ci andai, narra il dott. Bouchardat, in qualità di delegato del Consiglio Municipale, sentii il pessimo odore. Senonchè essendomi avveduto che esso veniva tutto da un lato estremo del cimitero, ne cercai l'origine, e là trovai in una casa di presso, dove ricevevansi i cataplasmi degli ospedali di Parigi, per estrarne l'olio di lino e farne materia d'ingrassamento. Cessata codesta strana industria, cessarono ancora le lagnanze. Negli anni 1870 e '71, prosegue il citato dottore, la mortalità di Parigi fu somma. I seppellimenti quindi furono numerosi nei cimiteri, nei campi di battaglia ed anche nell'interno delle mura, Si temè una pestilenza, ma che? Si ebbero moltissimi casi di tifo; ma appunto quando le fosse erano colme ed il dissolvimento cadaverico nel massimo grado di processo, il morbo allora cominciò a decrescere, fino a scomparire del tutto. Durante l'assedio della Comune, il vaiuolo fece immensa strage, e cataste di corpi così appestati vennero sepolti nei cimiteri. Ora se avvi malattia epidemica, contagiosa è appunto il vaiuolo. Eppure nonostante codesto fomite d'infezione, il vaiuolo decrebbe fino ad esserne totalmente liberi dintorni e città.» Ed ora per non più dilungarci, poniamo termine a questa lunga, noiosa e triste discussione, anche perché ci pare di avere sufficientemente soddisfatto le esigenze dal programma impostoci in principio del capitolo precedente. |