Gl'impiegati sono spesso traslocati: da una località all'altra, porterebbero essi le urne! Avviene che molti, partendo da una residenza vendono i mobili per economia, per spese di viaggio e per poco prezzo, per presto tutto sbarazzare. Si potrebbe adunque pretendere da costoro che pensassero per i trasporti dei resti dei loro morti racchiusi nelle anfore? — Sia pure che si sobbarcassero ad un tale adempimento pietoso, ma farebbero una scelta dei più cari per intimità di sangue e dei più freschi scomparsi, come gli avanzi di un bambino che fu d'aspetto angelico, di una buona e verginea figliuola, di una sposa diletta, di una cara ed amorosa madre ecc., e gli altri come i resti di una bisnonna, di un avo, si lascerebbero all'abbandono. Non vi sembra forse così?
Ma ammesso per davvero l'esecuzione di questa scena macabra... che cosa mai si avrebbe a vedere? — Si avrebbe ad osservare di continuo nelle poste, nei magazzeni delle ferrovie e nelle agenzie tutte, l'attraente spettacolo dei numerosi arrivi degl'imballaggi dei resti mortali di tante famiglie in movimento; e così finalmente i magazzeni di questi pubblici uffizii si muterebbero in altrettante sale mortuarie! E quei resti mortali che fanno tanto ombra, e che affatto non si vorrebbero più vedere rinchiudere negli avelli dei mesti e silenziosi cimiteri, li vorrebbero invece vedere trasportati, cosa più decorosa, i moderni insensati, dottoroni di nullità... là nei più popolati e clamorosi centri della vita, ossia nei magazzini delle ferrovie, delle agenzie postali e nelle dogane degli scali di mare. Tra il vociare e le bestemmie dei facchini, ecco le misere ceneri, gettate, ballonzolate dalla vettura al deposito, ecco quel pulviscolo che dovrebbe essere più prezioso dell'oro, eccola quella cenere ludibrio di gente cui non lega nessun affetto, diventata una cosa qualunque, che non parla più neanche l'arcano linguaggio del sovrannaturale.
|