Che vi sembra di queste nuove sublimi aspirazioni dei nostri moderni igienisti?
Il Direttore del Sor Paolo, periodico teramano, di un tempo, mise in canzonatura un ispettore demaniale residente a Modena, perché costui aveva scritto ad un suo amico in Teramo, incaricandolo di spedirgli in tanti pacchi postali (sic) i resti mortali di un suo congiunto sepolto nel cimitero di detta città.
Abbiamo confutata la cremazione in tutti i punti dell'umano sapere e ciò si è fatto per quel sacro diritto che ogni individuo, di cuore ben fatto, ha di opporsi a tutto quello che lede la civiltà e il suo progressivo sviluppo. Però ci sentiamo soddisfatti di quest'opera giusta ed onesta. I cremazionisti già recitano avviliti il mea culpa. Ciò è quanto pretendevamo da loro, che ebbero in animo e vorrebbero sconvolgere tutto l'ordine sociale, distruggendo la poesia del cimitero, quella poesia che ha resistito a tutti i secoli, perché fluisce vivificante dal cuore dell'umanità, che di generazione in generazione, secondo una teoria vera, vive sempre nei suoi morti composti in un tumulo nell'eternità dell'indefinito, e non già inceneriti in un obbrobrioso forno crematorio!!
Conclusione
Le idealità sono una cosa stupenda non solo, ma utile, ma doverosa per tutti i popoli, e guai a quelli che credono o si compiacciono di farne a meno!
Ora presso tutti i popoli civili la inumazione è voluta perché ha in sé nella sua misteriosa profondità un ideale, un vago riflesso dell'infinito che viene certamente a mancare incenerendo i cadaveri.
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