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In replica di quanto sopra, or ora, si è detto, osserviamo; che, ammesso la cremazione per atto ufficiale, come assolutamente si vuole; le tombe di famiglia, i camposanti, verrebbero tutti soppressi; essi non più sarebbero adibiti a ricettare nel loro pietoso seno le spoglie dei morti; e così, finalmente, le loro aree verrebbero dissodate..... e rimesse a coltura.... per trarne ubertose rendite in cereali.... giusta l'orrida.... e sapiente... proposta del celebre materialista G. Moleschott, ricordate le sue stranezze.... anche in altri punti di questo volume. Ma concediamo pure, che questi cimiteri o camposanti, già da tempo esistenti, si facessero rimanere come luoghi di pietosi ricordi per i posteri! In questo caso le urne cinerarie potrebbero essere collocate solo, con decenza nei camposanti delle città.... presso dei quali vi sono le cappelle, i colombari ecc. ecc. — E per i camposanti di tanti villaggi e campagne che ora a mala pena sono questi cinti con tavole, siepe di canne e di spine.....in detti luoghi, dove si collocherebbero i vasi cinerarii? Forse si pianterebbero giù per terra, entro di quegl'indecenti recinti, come fossero altrettante patate.... o cipolle?.... — Ma no, rispondono! Quei sventurati siti che non ebbero la fortuna di avere camposanti decenti, atti a ricettare, con qualche decoro, le urne; esse invece verrebbero collocate nelle chiese, negli ospizii e negli ospedali! — Ma allora ammesso un tale sistema; le chiese, gli ospizii e gli ospedali in men di un secolo si riempirebbero di tanti e tanti vasi mortuarii.... da sembrare questi luoghi veri scaffali di farmacie.,.. — Non vi pare? Le urne cinerarie non si consumeranno, alcerto, tanto prestamente come le inumate casse, le quali, passato poco più di un decennio se pure, sono totalmente consumate, non rimanendovi di esse, entro di quelle fosse, che pochissimi frammenti e niente più! — A meno però che queste urne dopo tenutele conservate, nei prescelti luoghi per qualche po' di tempo non si volessero dipoi buttare alla Dio mercé per quindi dar posto alle nuove venute; ed allora tutto resterebbe assodato: diversamente non vi sarebbe proprio, in questo punto, veruna via di soluzione e di uscita; il dove poter collocare cioè, col lungo andare del tempo le tante ed innummerevoli urne di cenere, che vi affluirebbero. Dappoiché questi vasi, non sarebbero delle microscopiche bottigliette da contenere poche gocce medicinali; bensì, questi recipienti, pel loro ufficio, devono essere grandicelli onde accogliere non solo tutte le ceneri di una povera salma cremata, ma il più delle volte anche le ossa carbonizzate o cristallizzate.... a secondo l'azione del calorico dei crematorii forni, come di già vedemmo in altri ragionamenti esposti in questo volume. |