Pietro Terribili
Le Spoglie Mortali si debbono cremare o sotterrare?


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     Ma via su, o moderni... sapientoni.... non rovinate più questo povero mondo.... colle vostre folli e perniciose innovazioni..... certi fatti specialmente lasciateli andare una buona volta con quella sacra devozione e con quel santo rispetto come ve li trasmisero i padri vostri.... se realmente bramate che le umane cose vadano innanzi, nel loro giusto e regolare corso. Altrimenti, e non a lungo.... chi sa..... con questo passo di febrili ed insulse novità dove andrete, miseramente, a dar di cozzo?.....

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     Come si dovranno comportare, riprende a dire il Solimena, se un diletto e vero amico impegnando la nostra parola d'onore, ci abbia incaricato di curare la cremazione del suo cadavere? La volontà dell'estinto è irrevocabile e quindi sacra, e nulla di quanto sta in noi ci sarà dato di omettere o trascurare. La legge concede la facoltà di chiedere il permesso al Sindaco del luogo. Questo ottenuto, contro il diniego degli eredi potremo spiegare azione giudiziale per ottenere rispettata tale ultima volontà.
     Una elegante questione in proposito si è fatta nello scorso maggio davanti al tribunale civile di Monza. L'avv. Cesare Cao, deceduto il 24 settembre 1898, disponeva per atto di ultima volontà la cremazione della sua salma e dava incarico per l'esecuzione al notaio dott. Lavizzari, all'avv. Comelli e al deputato De Cristoforis, presidente della Società di cremazione. Il cadavere dell'estinto venne seppellito per volere dei parenti, i quali asserivano che il defunto poco prima di morire, aveva dichiarato al confessore di voler recedere dal proposito della cremazione. A nulla valsero le proteste del notaio Lavizzari. Se non che, circa un mese dopo, l'on. De Cristoforis chiese al Sindaco di Monza il permesso di far esumare e cremare la salma. Il sindaco, per motivi igienici forse, oppose rifiuto. Allora l'on. De Cristoforis citava davanti al tribunale locale il Sindaco di Monza, gli eredi dell'avv. Cao, il notaio Lavizzari e l'avv. Comelli perché venisse giudizialmente dichiarata l'esumazione e la cremazione della salma. Ma il magistrato rigettava l'istanza dell'on. De Crisroforis, dichiarando che la cremazione, come attributo dell'autorità amministrativa, sfugge al controllo dell'autorità giudiziaria. Vedremo, a suo tempo, che dirà il magistrato superiore, davanti a cui sarà certo portata la questione.