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Ho notato che la cremazione è ammessa presso quasi tutti i popoli civili. Aggiungo che negli ultimi anni è notevolmente progredita, a giudicare dalle notizie e dalle statistiche che mi sono cadute sott'occhio. Il primato della cremazione, come altri ha notato, deve attribuirsi all'Italia, sia pel numero rilevante dei forni crematorii istituiti nel nostro paese, sia per gli studii fatti e pei metodi escogitati. Giova notare, sul riguardo, che quasi tutti i forni crematorii all'estero riproducono su per giù, il sistema ideato da uno scienziato italiano, il rimpianto Paolo Gorini.
In Italia nel 1898 erano già 24 forni crematorii, i quali aumentarono di 3 nel 1899. Notevoli sono quelli di Roma, di Milano, di Siena e di Brescia. In Inghilterra nel 1894 c'erano 4 forni, cioè quelli di Woking presso Londra, Manchester, Glasgow e Liverpool, il cui impianto è dovuto alla Società inglese per diffondere l'uso della cremazione. Ora pare che le città inglesi vogliano prendere l'iniziativa di simili impianti. Difatti nel 1899 l'amministrazione municipale di Hull deliberava di erigere, a sue spese, un forno crematorio, e ben presto seguivano l'esempio i comuni di Leicester e di Southampton. In Germania esistono i forni crematorii di Gothe di Amburgo, di Heidelberga, di Offenbach, di Iena e di Berlino. In Isvizzera v'è un forno crematorio a Zurigo.
In Isvezia ve ne sono 2, l'uno a Stoccolma e l'altro a Gottemburgo. Nella Danimarca non v'ha che un solo forno crematorio, quello di Copenaghen. In Francia ve ne sono parecchi. Il più importante è quello del cimitero del Padre Lachaise a Parigi. Negli Stati Uniti ve ne sono 20 e forse più. In Russia l'introduzione della cremazione, sia pure facoltativa, è stata rifiutata da parte di quel Governo con decreto del 13 marzo 1889. Ignoro se in seguito venne consentita.
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