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Sugli statuti teramani del 1440

Francesco Savini
Tipografia di G. Barbera Firenze, 1889, pagine 238

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   cinquanta libbre, prendevano dieci soldi.' Ed in ogni caso di somma maggiore non poteano mai avere più di quindici soldi (IV, (17).
   Privilegi dell'Ospedale di Sant- Antonio. — (Ili ospedali per gl'infermi si cominciarono a fondare dopo il mille, secondo pensa il Muratori,* clic adduce parecchi documenti a provar ciò e rifiuta quindi 1' opinione di chi crede edificato noli' SOS il celebro Spedale di Santa Maria della Scala in Siena: invece più antichi son da reputarsi gli Ospizi de.' poveri e de' pellegrini, come quello storico dimostra. Il nostro Ospedale di Sant'Antonio Abate, che si può considerare unico in Teramo ora e per lo passato, se pur ne togli quello degli Ospitalieri di Santo Spirito d'incerta esistenza nel secolo XIV,3 fu fondato ne'primi anni del secolo XIV da Partolonimeo di Zall'one, siccome dice il Privilegio d' esenzione accordato ad esso Ospedale dal Vescovo teramano Niccolò degli Arcioni ai 28 febbraio del 1323 e pubblicato per intero dal Palma.4 In esso il Vescovo, dichiarata esente da ogni soggezione vescovile e capitolare quella pia fondazione mercè un annuo canone perpetuo da darsi al Capitolo della Cattedrale, accenna che ivi dimoravano panpei-es et egroti. Semina dunque che da questa disgiuntiva si possa argomentare che in questo Ospedale fosse anche un Ospizio di poveri. Ma checchò sia di ciò, certo si è che i nostri Magistrati favorivano molto cotesto instituto e gli assegnavano negli Statuti una rubrica per la sua immunità, ove si dispone che il Giudice, ed i Sci del Reggimento dovevano giurare di difendere e sostenere, con ogni lor