[Condensato di 'Giannina Milli nella vita e nelle opere' di Giacinto Pannella - Teramo, Cooperativa Tipografica Teramana, 1925. Le integrazioni aggiunte sono state indicate in corsivo]
Giovanna Fidalma, detta Giannina, nacque in Teramo il giorno 24 maggio 1827 da Bernardo Milli e Regina Rossi. Giannina Milli era nata poetessa e faceva versi già poco oltre il primo lustro. Berardo, il padre, e Regina, la madre, avendo anch'essi una vena di quell'estro che scorrerà nel seno della figliuola, compresero di questa il tesoro nascosto. Il padre le narrò un dì la pietosa novella orientale di Piramo e Tisbe. La fanciulla, tutta orecchi a quel racconto e tutta assorta nel suo animo, il giorno appresso disse alla madre: "Son poetessa anch'io, mamma! Sta a sentire i miei versi", e messasi a passeggiare su e già con grazia infantile, cominciò: "Di Tisbe infelice / Udite gli accenti, / Udite i lamenti / Che fanno pietà. // Apri le luci, o Piramo / In te ritorna e mira: / E' Tisbe che delira, / Caro, vicino a te. // La cruda belva irata, / Causa la tua ferita / Che tolse a te la vita, / Il caro sposo a me." Ma qui dovette arrestarsi, perchè la madre mossa da meraviglia la strinse così forte al seno che le impedì di proseguire. Il padre, al quale nel tornare a casa era stata riferita dalla moglie ogni cosa, copiati diligentemente questi versi sulla copertina d'una Bibbia vi scriveva sotto: 'Fatti dalla mia figliuola Giannina'.
Visitò Teramo nel 1832 il giovane Monarca delle Due Sicilie e, presentatagli la piccola poetessa la sentì declamare versi e promise di farla educare in un istituto femminile di Napoli. Tenne la parola, e Giannina visse alcuni anni a Napoli nel convitto delle figlie dei militari; ma ammalata tornò a cercare salute alla sua terra. Era l'anno che fece la prima comparsa il colera nel mezzogiorno d'Italia e Regina era corsa ansiosa pel suo tesoro. |