Forse le farà meraviglia che io sia quì; eppure ringrazio Iddio che il Prof. Villari mi abbia concesso rimanere nella scuola per tutto il mese
mentre gli altri se ne sono andati via. Fino da Pasqua i miei amici di Teramo mi fecero sperare che mi sarebbe concesso quel sussidio che l'anno passato ebbi dalla Provincia. Ciò fu per me un conforto
in quanto che avrei potuto con quello
dopo aver riabbracciato mio padre e rivedervi i miei
ritornarmene a Firenze e studiare
né starmene inoperoso tutti i mesi delle vacanze
la qual cosa mi sarebbe stata di grave danno. Riposai in questa speranza
e feci dei bellissimi progetti e dei superbi castelli in aria
che alleggerivano tante volte la mia pena per gli esami. Ma quando siamo venuti al punto
pare che tutto sia svanito!
E' avvenuta una mutazione grandissima. A mio padre hanno detto che ho quattrini a bizzeffe
che sono impiegato e via dicendo
ed i miei amici di Teramo pare che mi incolpino di gravi debiti. Mi hanno fatto sapere
che siccome il sussidio mi fu assegnato perché studiassi disegno
era necessario che mandassi i certificati di assistenza alle lezioni dell'accademia delle Belle Arti.
Ed io per le cure dell'ottimo Sig. Folini
che davvero non merito
sono entrato a far parte di questa accademia
e studio il disegno. Il Prof. Villari tutto inteso a giovarmi mi ha consigliato seguir questa via: assistere cioè all'accademia ed iscrivermi per l'anno venturo
seguitare lo studio del disegno il quale in ogni caso mi sarà utile
massime per gli studi archeologici e della storia delle arti
per i quali mi promettono in seguito tutti i successi. Egli spera che ciò potrà fare che la Provincia per ora mi mandi il denaro; in appresso poi proporrebbe
e coll'aiuto di valide raccomandazioni
che questo sussidio mi si investa
ed egli come Direttore di questa Scuola Superiore scriverebbe al consiglio una lettera ufficiale
in cui darebbe ragguaglio dei miei studii
e farebbe delle esortazioni a non abbandonarmi. Il Villari sarà quì di ritorno da Firenze fra pochi giorni
allora ne riparleremo e scriveremo a lei
che potrà davvero condurre questa barca al porto. Io spero che in questo modo ci si escirà
altrimenti mi va male davvero
perché prima che ricominci il nuovo corso ho necessità di studio (56).
(56)
In questa lettera e nelle successive scritte nel corso del 1864
la Milli
raccoglie i numerosi sfoghi del Barnabei a proposito della concessione
di questi sussidi provinciali
i cui sviluppi appaiono molto controversi.
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