Vogliono che l'esponga a Teramo e lo farò. L'Esposizione (89) qui si aprirà domenica
e continuerà fino alla metà d'ottobre. Qui non si parla (e sarà lo stesso altrove) che di Roma (90). Si parla dippiù delle dimostrazioni di Teramo
e riprovano i più che il popolaccio si sia mostrato molto incompetente
rompendo i vetri ed insultando un fantoccio che trascinarono per le vie
e che rappresentava il Papa. E' molto doloroso che la piazza a Teramo si sia così scatenata (91). Qui vi è poco senno. Ma di ciò è assai meglio non parlare. Io domenica scenderò a Teramo all'apertura dell'Esposizione
poi ritornerò qui
e verso i principii d'ottobre ritornerò a Napoli.
Salutatemi la Gigina e la mamma
a D. Bernardo e tutti. Il Celli (92) è a Castelli per altri pochi giorni; ora sta meglio
ma aspetta di rimettersi completamente a Napoli
perché in paese non ha fatto che errare e quà e là per i malati
essendo il paese senza medico. Egli mi pregò di farvi mille saluti. Ricordatemi con affetto al Sig. Maggiorani ed alla famiglia
con preghiera di saluti per Cav. Cammarota
alla Sig.ra Elisa Tommasi
al Frullani
al Prof. Barellai e tutti tutti.
Se mi scrivete subito potete indirizzare la lettera Teramo p. Montorio al Vomano
se ritardate qualche poco Teramo p. Castelli.
Mi ci raccomando. Credetemi sempre
Montorio al Vomano 23 sett. 1870
aff.mo e d.mo
FBarnabei
(89)
Ippolito Amicarelli (1823-1889)
sacerdote e letterato di Agnone (Campobasso)
perseguitato dalla polizia borbonica
fu deputato del Regno
per una legislatura. Era Preside del Liceo Nazionale Vittorio Emanuele
di Napoli quando Barnabei iniziò la carriera nell'insegnamento.
(90)
L'Esposizione regionale abruzzese agraria-industriale
promossa dal Comizio
Agrario e tenutasi a Teramo
venne inaugurata il 25 settembre
1870
e fu la seconda esposizione abruzzese dopo quella di Chieti del
1868: rappresentò “il primo passo del risveglio delle popolazioni abruzzesi
nel movimento economico”. L'Esposizione
visitata da più di 30.000
persone
fu allestita nel Convento delle Grazie su una superficie di quasi 150.000 mq
occupati da 537 espositori. Si chiuse il 15 ottobre. (Cfr. L'Esposizione Regionale Abruzzese tenuta in Teramo nel 1870. Relazione generale e documenti
Teramo
Stabilimento Tipografico Q.
Scalpelli e figlia
1888)
(91)
Qualche giorno prima (20 settembre 1870) con la breccia di Porta Pia ci
fu l'annessione di Roma al Regno d'Italia e la fine del potere temporale
dello Stato Pontificio.
(92)
Alcuni cenni sui fatti di Roma del 1870 si trovano nell'unico periodico
diffuso a Teramo in quell'anno
la Gazzetta di Teramo (che si
pubblicava dal 1864)
ma non le intemperanze del popolaccio riferite dal
Barnabei
bensì i festeggiamenti avutisi in città. Già il 18 settembre
quando si annunciava in prima pagina che “Il dado è tratto
e la gran lotta
tra la civiltà laica e la teocrazia
tra il dritto [sic] popolare ed il feudalismo
popolare volge già al suo termine” la città
imbandierata ed illuminata
fu attraversata dalla banda musicale. Il 25 settembre il periodico
così riferisce in cronaca: “Le campane del Duomo suonarono a distesa
nunciatrici di tanta letizia ai luoghi vicini: le due bande musicali seguitate
dal meglio dei nostri cittadini
dalla Società operaja col suo Presidente
che portava la bandiera
e da un popolo plaudente partivansi dalla piazza
Vittorio Emanuele
traversavano il corso S. Giorgio ed indirizzavansi al
Palazzo della Prefettura ove le grida di Viva il Re in Campidoglio
viva l'Italia
viva Roma furono immense e continue. La dimostrazione
fu imponente
fu maestosa
non vi era individuo che non vi pigliasse
parte dal primo Signore fino all'ultimo ciabattino. Poscia essa si
die' a percorrere tutta la città
e ad una certa ora con quel medesimo ordine
con cui era incominciata si sciolse. La sera tutte le case furono illuminate”.
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