XXXI
Teramo 2 ott. 1870
Mia carissima Sig.ra Giannina
Ho visto Federico
con cui parlai ieri e stamattina... Io non sapevo nulla che egli era qui
altrimenti sarei sceso a Teramo alcuni giorni prima. Invece ho perduto tempo a Montorio ove ho aspettato che mi mandassero da Castelli il mattone che io dipinsi nei giorni che mi trattenni colà
e che lasciai crudo
avendo dovuto correre a Montorio
ove mi chiamava un riguardo verso gli amici i quali avevano sofferto una perdita dolorosissima. Il mio mattone è venuto assai bene. Esso rappresenta la S.a Famiglia di Guido Reni disegnata in maiolica sullo stile d'Abruzzo. L'ho portato all'Esposizione qui
e pare che sia piaciuto. Sventuratamente qui sono assai pochi quelli che hanno capacità di giudicare. Generalmente non intendono nulla...
L'Esposizione per Teramo è assai bella; c'è moltissima roba e buona roba; però ordinata male
e molte volte malissimo. Questo dipende dalla incapacità e miseria del locale
ed ancora dal perché molti degli ordinatori non avendo mai visto Esposizioni di sorta non sono arrivati al punto di formarsi un concetto del come andrebbero ordinate le cose. La Provincia di Aquila però ha fatto figura assai buona; pare che ivi la gente sia più positiva
perché hanno pensato a preparare le cose molto tempo prima
ed hanno fra le altre presentata una collezione di marmi così bene preparata da poter stare convenientemente in una grande esposizione. Qui a Teramo invece ci hanno pensato negli ultimi giorni
ed in pochi giorni non si possono fare grandi cose. Però bisogna confessare che ci sono delle cose assai belle
e le donne principalmente si sono distinte moltissimo. I lavori donneschi del Teramano sono qualche cosa di eminentemente bello
e questo fa piacere.
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