Queste mani dell'intelletto
colle quali si nutre e mediante le quali produce
sono Disegno
Calcolo
Lingua. Col disegno egli introduce nell'intelletto tutte le forme visibili
e divien potente non solo a rappresentarle ma a modificarle: col calcolo egli apprende e maneggia tutte le quantità
laonde procede al di là del visibile
e si estende a tutto quello che può essere
anche immaterialmente
commensurabile: colla lingua egli distende ancor più oltre la sua potenza
perché niuna cosa è che la parola non possa rappresentare
e sotto questa forma maneggiare
come fosse cosa visibile e misurabile (benché alla potenza del disegno e del calcolo sfugga)
come la sensazione
l'idea astratta
l'universale
l'affetto.
Chi arrivasse all'eccellenza del disegno
sarebbe prestante come Raffaello
Canova
Palladio
o come quell'immenso che fu Michelangelo: chi possedesse l'intero acume del calcolo
sarebbe grande come Galileo
Newton
Keplero
Lagrangia: chi portasse all'apice della perfezione l'esteso uso della lingua
sarebbe sommo come Cicerone
Livio
Dante
Boccaccio. — Nella cima dunque di questi tre strumenti dell'intelletto sta il massimo dell'umana potenza; ma nei gradi meno eccelsi bisogna pur che si trovi
chi vuol esser uomo e non bruto: e tanto più è uomo quanto più possiede di questa ricchezza; tanto meno è uomo quanto meno ne possiede. - Siccome poi chi non ha le migliaia di rendita
vuol pur avere il pan quotidiano; così il più o meno del disegno
del calcolo
della lingua costituisce il patrimonio intellettuale
la facoltà di chi pretende con diritto al dignitoso nome di uomo.
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