Opere di letteratura italiana e straniera |
Standosi adunque Ruggieri nella camera e aspettando la donna, avendo o per fatica il dì durata o per cibo salato che mangiato avesse o forse per usanza una grandissima sete, gli venne nella finestra veduta questa guastada d'acqua la quale il medico per lo 'nfermo aveva fatta, e credendola acqua da bere, a bocca postalasi, tutta la bevve; né stette guari che un gran sonno il prese, e fussi addormentato. La donna, come prima poté, nella camera se ne venne, e trovato Ruggieri dormendo lo 'ncominciò a tentare e a dire con sommessa voce che su si levasse, ma questo era niente: egli non rispondea né si movea punto; per che la donna alquanto turbata con più forza il sospinse dicendo: - Leva su, dormiglione, ché, se tu volevi dormire, tu te ne dovevi andare a casa tua, non venir qui. - Ruggieri, così sospinto, cadde a terra d'una cassa sopra la quale era, ne altra vista d'alcun sentimento fece che avrebbe fatto un corpo morto; di che la donna, alquanto spaventata, il cominciò a voler rilevare e a menarlo più forte e a prenderlo per lo naso e a tirarlo per la barba, ma tutto era nulla: egli aveva a buona caviglia legato l'asino. Per che la donna cominciò a temere non fesse morto, ma pure ancora gli 'ncominciò a strignere le carni e a cuocerlo con una candela accesa, ma niente era; per che ella, che medica non era come che medico fosse il marito, senza alcun fallo lui credette esser morto; per che, amandolo sopra ogni altra cosa come facea, se fu dolorosa non è da domandare; e non osando fare remore, tacitamente sopra lui cominciò a piagnere e a dolersi di così fatta disavventura.
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