NOVELLE ITALIANE DALLE ORIGINI AL CINQUECENTO


Pagina 123
1-40- 80-120- 160-200- 240-280- 320-360- 400-440- 480-520- 560-600- 640-680- 720-745

[Indice]

     Ma dopo alquanto, temendo la donna di non aggiugnere al suo danno vergogna, pensò che senza alcuno indugio da trovare era modo come lui morto si traesse di casa; né a ciò sappiendosi consigliare, tacitamente chiamò la sua fante, e la sua disavventura mostratale, le chiese consiglio. La fante, maravigliandosi forte e tirandolo ancora ella e strignendolo, e senza sentimento vedendolo, quel disse che la donna dicea, cioè veramente lui esser morto, e consigliò che da metterlo fuor di casa era.
     A cui la donna disse: - E dove il potrem noi porre, che egli non si suspichi, domattina quando veduto sarà, che di qua entro sia stato tratto?
     A cui la fante rispose: - Madonna, io vidi questa sera al tardi dirimpetto alla bottega di questo legnaiuolo nostro vicino una arca non troppo grande, la quale, se 'l maestro non l'ha riposta in casa, verrà troppo in concio a' fatti nostri, per ciò che dentro ve 'l potrem mettere e dargli due o tre colpi d'un coltello, e lasciarlo stare. Chi in quella il troverà, non so perché più di qua entro che d'altronde vi sei creda messo; anzi si crederà, per ciò che malvagio giovane è stato, che, andando a fare alcun male, da alcuno suo nimico sia stato ucciso e poi messo nell'arca.

     Piacque alla donna il consiglio della fante, fuor che di dargli alcuna fedita, dicendo che non le potrebbe per cosa del mondo sofferir l'animo di ciò fare, e mandolla a vedere se quivi fosse l'arca dove veduta l'avea; la qual tornò e disse di sì. La fante adunque, che giovane e gagliarda era, dalla donna aiutata, sopra le spalle si pose Ruggieri, e andando la donna innanzi a guardar se persona venisse, venute all'arca, dentro vel misero, e richiusala, il lasciarono stare.


[Pagina Precedente] - [Indice] - [Pagina Successiva]