Ultimamente tanto la vinse l'amor del figliuolo, che ella seco dispose, per contentarlo, che che esser ne dovesse, di non mandare, ella medesima per esso e di recargliele, e risposegli: - Figliuol mio, confortati e pensa di guerire di forza, ché io ti prometto che la prima cosa che io farò domattina, io andrò per esso e sì il ti recherò. - Di che il fanciullo lieto, il dì medesimo mostrò alcun miglioramento.
La donna la mattina seguente, presa un'altra donna in compagnia, per modo di diporto se n'andò alla piccola casetta di Federigo e fecelo addimandare. Egli, per ciò che non era tempo, né era stato a quei dì, d'uccellare, era in un suo orto e faceva certi suoi lavorietti acconciare il quale, udendo che monna Giovanna il domandava alla porta, maravigliandosi forte, lieto là corse.
La quale, vedendol venire, con una donnesca piacevolezza levataglisi incontro, avendola già Federigo reverentemente salutata, disse: - Bene stea Federigo! - ; e seguitò: - Io son venuta a ristorarti de' danni li quali tu hai già avuti per me, amandomi più che stato non ti sarebbe bisogno; e il ristoro è cotale, che io intendo con questa mia compagna insieme desinar teco dimesticamente stamane.
Alla qual Federigo umilmente rispose: - Madònna, niun danno mi ricorda mai aver ricevuto per voi, ma tanto di bene, che, se io mai alcuna cosa valsi, per lo vostro valore e per l'amore che portato v'ho avvenne. E per certo questa vostra liberale venuta m'è troppo più cara che non sarebbe se da capo mi fosse dato da spendere quanto per addietro ho già speso, come che a povero oste siate venuta - ; e così detto, vergognosamente dentro alla sua casa la ricevette, e di quella nel suo giardino la condusse, e quivi non avendo a cui farle tener compagnia ad altrui, disse: - Madonna, poi che altri non c'è, questa buona donna moglie di queste lavoratore vi terrà compagnia, tanto che io vada a far metter la tavola.
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