NOVELLE ITALIANE DALLE ORIGINI AL CINQUECENTO


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     Avendo adunque la buona donna così fatto pensiero avuto, e forse più d'una volta, per dare segretamente a ciò effetto, si dimesticò con una vecchia che pareva pur Santa Verdiana che dà beccare alle serpi, la quale sempre co' paternostri in mano andava ad ogni perdonanza, né mai d'altro che della vita de' Santi Padri ragionava e delle piaghe di San Francesco, e quasi da tutti era tenuta una santa. E quando tempo le parve, l'aperse la sua intenzion compiutamente; a cui la vecchia disse: - Figliuola mia, sallo Iddio che sa tutte le cose, che tu molto ben fai; e quando per niuna altra cosa il facessi, sì 'l dovresti far tu e ciascuna giovane per non perdere il tempo della vostra giovinezza, per ciò che niun dolore è pari a quello, a chi conoscimento ha, che è d'avere il tempo perduto. E da che diavol siam noi poi, quando noi siam vecchie, se non da guardare la cenere intorno al focolare? Se niuna il sa o ne può rendere testimonianza, io sono una di quelle; che ora che vecchia sono, non senza grandissime e amare punture d'animo conosco, e senza pro, il tempo che andar lasciai: e benché io nol perdessi tutto, ché non vorrei che tu credessi che io fossi stata una milensa, io pur non feci ciò che io avrei potuto fare, di che quand'io mi ricordo, veggendomi fatta come tu mi vedi, che non troverrei chi mi desse fuoco a cencio, Dio il sa che dolore io sento. Degli uomini non avvien così: essi nascon buoni a mille cose, non pure a questa, e la maggior parte sono da molto più vecchi che giovani; ma le femine a niuna altra cosa che a far questo e figliuoli ci nascono, e per questo son tenute care. E se tu non te ne avvedessi ad altro, sì te ne dei tu avvedere a questo, che noi siam sempre apparecchiate a ciò, che degli uomini non avviene: e oltre a questo una femina stancherebbe molti uomini, dove molti uomini non possono una femina stancare; e per ciò che a questo siam nate, da capo ti dico che tu farai molto bene a rendere al marito tuo pan per focaccia, sì che l'anima tua non abbia in vecchiezza che rimproverare alle carni. Di questo mondo ha ciascun tanto quanto egli se ne toglie, e spezialmente le femine, alle quali si conviene troppo più l'adoperare il tempo quando l'hanno che agli uomini, per ciò che tu puoi vedere, quando c'invecchiamo, né marito né altri ci vuol vedere, anzi ci cacciano in cucina a dir delle favole con la gatta, e a noverare le pentole e le scodelle; e peggio, che noi siamo messe in canzone e dicono: "Alle giovani i buon bocconi, e alle vecchie gli stranguglioni"; e altre lor cose assai ancora dicono. E acciò che io non ti tenga più in parole, ti dico infino ad ora che tu non potevi a persona del mondo scoprire l'animo tuo che più utile ti fosse di me, per ciò che egli non è alcun sì forbito, al quale io non ardisca di dire ciò che bisogna, né sì duro o zotico, che io non ammorbidisca bene e rechilo a ciò che io vorrò. Fa pure che tu mi mostri qual ti piace, e lascia poi fare a me: ma una cosa ti ricordo, figliuola mia, che io ti sia raccomandata, per ciò che io son povera persona, e io voglio infine ad ora che tu sii partefice di tutte le mie perdonanze e di quanti paternostri io dirò, acciò che Iddio gli faccia lume e candela a' morti tuoi. - E fece fine.


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