NOVELLE ITALIANE DALLE ORIGINI AL CINQUECENTO


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     La donna, queste parole udendo, più lieta che mai, disse: - Niuna cosa mi poté mai far credere, avendo riguardo a' vostri costumi, che altro mi dovesse seguir della mia venuta che quello che io veggio che voi ne fate; di che io vi sarò sempre obbligata - : e preso commiato, onorevolmente accompagnata si tornò a Gilberto, e raccontogli ciò che avvenuto era; di che strettissima e leale amistà lui e messer Ansaldo congiunse.
     Il nigromante, al quale messer Ansaldo di dare il promesso premio s'apparecchiava, veduta la liberalità di Gilberto verso messer Ansaldo e quella di messer Ansaldo verso,la donna, disse: - Già, Dio non voglia, poi che io ho veduto Gilberto liberale del suo onore e voi del vostro amore, che, io similmente non sia liberale del mio guiderdone; e per ciò, conoscendo quello a voi star bene, intendo che vostro sia. - Il cavaliere si vergognò e ingegnossi a suo potere di fargli o tutto o parte prendere; ma poi che in vano si faticava, avendo il nigromante dopo il terzo dì tolto via il suo giardino, e piacendogli di partirsi, il comandò a Dio: e spento del cuore il concupiscibile amore verso la donna, acceso d'onesta carità si rimase.

     Che direm qui, amorevoli donne? preporremo la quasi morta donna e il già rattiepidito amore per la spossata speranza a questa liberalità di messer Ansaldo, più ferventemente che mai amando ancora e quasi da più speranza acceso e nelle sue mani tenente la preda tanto seguita? Sciocca cosa mi parrebbe a dover creder che quella liberalità a questa comparar si potesse.


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