Opere di letteratura italiana e straniera |
- Era il frate assai dottrinato ed instrutto ne le cose de la Sacra Scrittura così del vecchio come del nuovo Testamento, e se ben mi ricordo, egli era dottor parigino, onde alquanto in se stesso ristretto, non dopo molto così disse: - Monsignore, se la vostra donna par che alquanto sia renitente a quello che ora le ricercate, ne devete sommamente lodare e ringraziar nostro signor Iddio che sì fatta moglie v'abbia concesso, ché in vero sono a' nostri tempi rare, perché ciò che ella fa procede da conscienza timorata e che a modo alcuno non vorrebbe far cosa che offendesse in un minimo punto la maestà divina. Così fossero ebbe oggidì tutte le donne, ché il secolo nostro sarebbe più onesto e lodato di quello che è. Ma io non voglio a la presenza sua lodarla, ché conosco ch'io le farei dispiacer grandissimo, e di già veggio che comincia ad arrossire. Ben mi giova credere, e so che non m'inganno, che subito che conoscerà ciò che voi volete fare non esser peccato, vi compiacerà molto volentieri. - E rivolto a la donna le disse: Non sete voi, madama, sempre pronta ad ubidire a monsignore in quello che sete debitrice di fare? - La donna disse di sì. - Or sia con Dio, - rispose il frate. - Devete adunque sapere, signori miei, che nostro signor Iddio nel Levitico, libro del Testamento vecchio, ordinò ai giudei alcune ceremonie nel partorir de le donne, perciò che se partorivano un fanciullo tenevano un modo, se nasceva una figliuola si faceva ad un altro. Ordinò adunque, per parlar solamente del nascer del maschio, che ogni volta che la donna partoriva prole maschile, che stesse sette giorni ne la sua immondizia e poi fin al numero dei quaranta dì a purificarsi, e in questo tempo non era lecito a l'uomo mischiarsi seco. Passato questo numero di giorni, offeriva un agnello al tempio in mano dei sacerdoti, e s'era povera donava due tortorelle o dui piccioni. Queste cerimonie legali per la morte del nostro redentore Giesù Cristo furono sciolte e introdutta la nuova legge evangelica, di modo che non dura più quell'obbligo a le donne cristiane né di star il detto numero di giorni a purgarsi né di far l'oblazion de l'agnello o di quelli augelli. Come anco si sono levati i sacrificii ed olocausti dei vitelli, capri e d'altri animali, ne la cui vece ora s'offerisce quell'immaculato e prezioso agnello del vero corpo e sangue de l'universal redentore e salvatore messer Giesù Cristo. Ma per quanto or tocca al proposito nostro, dicono i sacri dottori unitamente che la donna per divozion sua voi star dopo il parto, o partorisca femina o maschio, qualche dì che non vada a la chiesa, ed in questo tempo astenersi dagli abbracciamenti maritali.
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