NOVELLE ITALIANE DALLE ORIGINI AL CINQUECENTO


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     E così a la presenza del padre spirituale restarono d'accordo che la seguente notte, a la metà di quella, monsignore anderebbe a la camera de la moglie e starebbe seco quel più e meno di tempo che più gli aggradiria. In questo si rivolse monsignor a una cameriera de la moglie e le disse: - Damigella, e' vi conviene questa notte esser vigilante, a ciò che a la mezza notte io trovi l'uscio de la camera aperto e non mi convenga aspettare. Ma sarà forse meglio che voi lo lasciate aperto. - La cameriera rispose che sarebbe presta a quanto l'era comandato. E di questo ragionamento in altri travarcando, si diportarono buona pezza, con varii e piacevoli ragionari. Il diavolo che, come si dice, dove non può metter il capo ficca la coda, pose in testa a l'innamorato frate un strano ghiribizzo o capriccio, come lo vogliamo chiamare. Egli, udita la conchiusione del marito con la moglie, non poteva ad altro rivolger il pensiero che a trovar il modo che potesse esser con la donna, e sapendo che di volontà di lei a godimento alcuno non ne verrebbe già mai, deliberò con inganno ed audacia infinita quello ottenere che per altra via conosceva impossibile a conseguire. Pensati adunque e lungamente discorsi tutti i pericoli che gli potevano accadere, deliberò, avvenisse ciò che si volesse, di mettersi come assassino a la strada e rubar quello che di grado aver non poteva; e ancor che n'acquistasse la morte, mentre che una volta godesse la cosa amata, si propose metter la vita a rischio di morire. Grandissima in vero è questa passione che gli sciocchi chiamato "amore", ed ha in sé tanta forza o, per dir meglio, apporta seco tanto veleno che bene spesso trae l'uomo, a cui ella s'appiglia, fuor de l'intelletto e inducelo a far cose che sono fuor d'umana credenza. Se una volta l'uomo si lascia avvelenare da questo pestifero morbo e al principio non gli rimedia, egli può dire d'aver perduto l'intelletto. Per questa passione David, che era uomo secondo il core di Dio, fece villanamente ammazzar Uria ateo per levargli Bersabea sua moglie. Prima di lui Sansone, la cui fortezza era fuor di misura, si lasciò soggiogare come vilissimo fanciullo ad una meretrice. Che diremo di Salomone, la cui sapienza non ebbe né mai averà paraggio alcuno di uomo mortale? E nondimeno egli ammorbato da questo letargo ed ebro di questo pestifero veleno, sprezzato il sommo suo fattore Iddio, da la cui liberalità aveva in dono ottenuto tanto sapere e tante ricchezze che l'argento in casa sua quasi non era in prezzo, pose tutto il suo core a pigliarsi piacer con le donne. E che credete voi che abbiano voluto dimostrar quegli antichi poeti, detti vati e sapienti da l'antichità e chiamati sacri e divini, quando hanno descritto gli adulterii, gli incesti, gli stupri ed altri disonesti amori di Giove e de l'altra infinita turba dei loro tanto celebrati dèi? Veramente non ad altro effetto hanno fatto questo i poeti ed uomini saggi, se non per darne ad intendere sotto questo velo quanta e quale sia la potenzia di questa amorosa passione.


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