NOVELLE ITALIANE DALLE ORIGINI AL CINQUECENTO


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     (Da Le piacevoli notti: notte prima, favola I)



     LA VENDETTA DI PRETE SCARPACIFICO
     Pre' Scarpacifico, da tre malandrini una sol volta gabbato. tre fiate gabba loro: e finalmente vittorioso con la sua Nina lietamente rimane.

     A
     PPRESSO Imola, città vendichevole ed a' tempi nostri dalle parti quasi ridotta all'ultimo esterminio, trovasi una villa, chiamata Postema, nella cui chiesa ufficiava nei tempi passati un prete, nominato pre' Scarpacifico, uomo nel vero ricco, ma oltre modo misero ed avaro. Costui per suo governo teneva una femina scaltrita ed assai sagace, Nina chiamata; ed era sì aveduta che uomo non si trovava, che ella non ardisse di dirli ciò che bisognava. E perché ella era fedele e prudentemente governava le cose sue, la teneva molto cara. Il buon prete, mentre fu giovane, fu uno di quelli gagliardi uomini che nel territorio imolese si trovasse; ma giunto all'estrema vecchiezza, non poteva più sopportare la fatica del camminar a piedi. Laonde la buona femina più e più volte lo persuase che un cavallo comperar dovesse, acciò che nell'andar tanto a piedi la vita sua innanzi ora non terminasse.

     Pre' Scarpacifico, vinto dalle preghiere e dalle persuasioni della sua fante, se ne andò un giorno al mercato; e adocchiato un muletto che alle bisogne sue parevali convenevole, per sette fiorini d'oro lo comperò. Avvenne che a quel mercato erano tre buoni compagnoni, i quali più dell'altrui che del suo, si come anche a' moderni tempi si usa, si dilettavano vivere. E veduto che ebbero pre' Scarpacifico avere il muletto comperato, disse uno di loro: - Compagni miei, voglio che quel muletto sia nostro. - E corde? - dissero gli altri. Voglio che noi ci andiamo alla strada dove egli ha a passare, e che l'uno stia lontano dall'altro un quarto di miglio; e ciascaduno di noi separatamente li dirà, il muletto da lui comperato esser un'asino. E se noi staremo fermi in questo detto, il muletto agevolmente sarà nostro. E partitisi di comune accordo, s'acconciorono su la strade, sì come tra loro avevano deliberato; e passando pre' Scarpaciflco, l'uno de' masnadieri, fingendo d'altrove che dal mercato venire, li disse: - Iddio vi salvi, messere. - A cui rispose pre' Scarpacifico: - Ben venga il mio fratello. - E di dove venete voi? - disse il masnadiero. - Dal mercato, rispose il prete. - E che avete voi di bello comperato? - disse il compagnone. - Questo muletto, - rispose il prete. - Qual muletto? - disse il masnadiero. - Questo che ora cavalco, - rispose il prete. - Dite voi da dovero, overo burlate meco? - E perché? - disse il prete. - Perciò che non un mulo, ma un asino mi pare. - Come, asino? - disse il prete. E senza altro dire, frettolosamente seguì il suo cammino. Né appena cavalcato, aveva due tratte d'arco, che se li fe' incontro l'altro compagno, e disseli: - Buon giorno, messere e di dove venete voi? - Dal mercato, - rispose il prete. - Vi è bel mercato? - disse il compagno. - Sì bene, - rispose il prete. - Avete fatta voi alcuna buona spesa? - disse il compagnone. - Sì, - rispose il prete; - ho comperato questo muletto che ora tu vedi. - Dite il vero? - disse il buon compagno; - avetelo voi comperato per un mulo? - Sì, - rispose il prete. - Ma, in verità, egli è un asino, disse il buon compagno. - Come, un asino? - disse il prete; - se più alcuno me lo dice, voglio di esso farli un presente. - E seguendo il suo cammino, s'incontrò nel terzo compagno, il qual li disse: - Ben venga il mio messere; dovete per aventura venir dal mercato voi? - Sì, - rispose il prete. - Ma che avete comperato voi di bello? - disse il buon compagno. - Ho fatto spesa di questo muletto che tu vedi. - Come, muletto? - disse il compagnone; - dite da dovero, over burlate voi? - Io dico da dovero e non burlo, - rispose il buon prete. - Oh povero uomo! - disse il masnadiero; - non vi avedete che egli è un asino e non muletto? Oh ghiotti, come bene gabbato vi hanno! - Il che intendendo, pre' Scarpacifico disse: - Ancor duo altri poco fa me l'hanno detto, ed io non 'l credevo. - E sceso giù dal muletto, disse: - Piglialo, ché di lui io ti fo un presente. - Il compagno, presolo e ringraziatolo della cortesia, ai compagni se ne tornò, lasciando il prete andar alla pedona.


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