NOVELLE ITALIANE DALLE ORIGINI AL CINQUECENTO


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     (Da Le piacevoli notti: notte prima, favola III)



     LA FATA DI BIANCABELLA
     Biancabella, figliuola di Lamberico marchese di Monferrato, viene mandata dalla matrigna di Ferrandino, re di Napoli, ad uccidere. Ma gli servi le troncano le mani e le cavano gli occhi: e per una biscia viene reintegrata, e a Ferrandino lieta ritorna.

     R
     EGNAVA, già gran tempo fa, in Monferrato un marchese potente di stato e di ricchezze, ma de' figliuoli privo: e Lamberico per nome si chiamava. Essendo egli desideroso molto di avergliene, la grazia da Iddio gli era denegata. Avenne un giorno che, essendo la marchesana in un suo giardino per diporto, vinta dal sonno, a' piedi d'uno albero s'addormentò; e così soavemente dormendo, venne una biscia piccioletta, ed accostatasi a lei ed andatasene sotto i panni suoi, senza che ella sentisse cosa alcuna, nella natura entrò, e sottilissimamente ascendendo, nel ventre della donna si puose, ivi chetamente dimorando. Non stette molto tempo che la marchesana, con non picciolo piacere ed allegrezza di tutta la città, s'ingravidò: e giunta al termine del parto, parturì una fanciulla con una biscia che tre volte l'avinchiava il collo. Il che vedendo, le comari che l'allevavano si spaventarono molto. Ma la biscia, senza offesa alcuna dal collo della bimba disnodandosi, e serpendo la terra e distendendosi, nel giardino se n'andò. Nettata ed abbellita che fu la bambina nel chiaro bagno, ed involta nelli bianchissimi pannicelli, a poco a poco incominciò scoprirsi una collana d'oro sottilissimamente lavorata: la quale era sì bella e sì vaga, che tra carne e pelle non altrimenti traspareva di ciò che soglino fare le preziosissime cose fuori d'un finissimo cristallo. E tante volte le circondava il collo, quante la biscia circondato le aveva. La fanciulla, a cui per la bellezza Biancabella fu posto il nome, in tanta virtù e gentilezza cresceva, che non umana ma divina pareva.


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