Opere di letteratura italiana e straniera |
Essendo già Biancabella venuta alla età di dieci anni, ed essendosi posta ad uno verone ed avendo veduto il giardino di rose e vaghi fiori tutto pieno, si volse verso la balia che la custodiva, e le dimandò che cosa era quello che più per lo adietro veduto non aveva. A cui risposto fu essere uno luogo della madre chiamato giardino, nel quale alle volte ne prende diporto. Disse la fanciulla: - La più bella cosa io non vidi giammai, e volentieri dentro v'anderei. - La balia, presala a mano, nel giardino la menò: e separatasi alquanto da lei, sotto l'ombra d'un fronzuto faggio si puose a dormire, lasciando la fanciulla prendere piacere per lo giardino. Biancabella, tutta invaghita del dilettoso luogo, andava or quinci or quindi raccogliendo fiori: ed essendo omai stanca, all'ombra d'un albero si puose a sedere. Non s'era ancona la fanciulla rassettata in terra, che sopragiunse una biscia ed accostossi a lei. La quale Biancabella vedendo, molto si spaventò: e volendo gridare, le disse la biscia: - Deh, taci, e non ti muovere, né aver pavento: perciò che ti sono sorella, e teco in un medesimo giorno ed in uno stesso parto nacqui, e Samaritana per nome mi chiamo. E se tu sarai ubidiente a' miei comandamenti, farotti beata; ma altrimenti facendo, verrai la più infelice e più scontenta donna che mai nel mondo si trovasse. Va adunque senza timore alcuno, e dimani fatti recare nel giardino duo vasi, de' quai l'uno sia di puro latte pieno, e l'altro d'acqua rosata finissima; e poi tu sola senza compagnia alcuna a me te ne verrai. - Partita la biscia, levossi la fanciulla da sedere, ed andossene alla balia, la qual ritrovò ch'ancora riposava; e destatala, con esso lei senza dir cosa alcuna se n'andò in casa.
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