NOVELLE ITALIANE DALLE ORIGINI AL CINQUECENTO


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     (Da Le piacevoli notti: notte terza, favola III)



     FORTUNIO, IL LUPO, L'AQUILA E LA FORMICA
     Fortunio per una ricevuta ingiuria dal padre e dalla madre putativi si parte; e vagabondo capita in un bosco, dove trova tre animali da' quali per sua sentenza è guidardonato; indi, entrato in Polonia, giostra ed in premio Doralice figliuola del re in moglie ottiene.

     F
     U adunque nell'estreme parti di Lombardia un uomo chiamato Bernio, il quale, quantunque de' beni della fortuna abondevole non fusse, non però d'animo e di cuore agli altri inferiore si reputava. Costui prese per moglie una valorosa e gentilesca donna, nominata Alchia; la quale, avenga che di bassa condizione fusse, era però dotata d'ingegno e di laudevoli costumi, e tanto amava il marito, quanto niun'altra che trovar si potesse giamai. Essi molto desideravano figliuoli, ma la grazia da Iddio non gli era concessa; perciò che l'uomo il più delle volte non sa quello che addimandando più li convenga. Stando ambeduo in questo desiderio e veggendo la fortuna essergli al tutto contraria, costretti da lungo desio, deliberarono di prenderne uno e per proprio e legittimo figliuolo tenerlo e nudricarlo. Ed andatisene una mattina per tempo a quel luogo dove sono i teneri fanciulli dalli loro padri abbandonati, e adocchiatone uno che più bello e più vezzoso degli altri li parve, quello presero; e con molta diligenza e disciplina fu da loro accostumatamente nudrito.

     Avenne che, come piacque a colui che l'universo regge ed ogni cosa a suo bel grado tempra ed ammollisce, Alchia si ingravidò; e pervenuto il tempo del parto, parturì un figliuolo che tutto somigliava al padre. Di che l'uno e l'altro ne ebbe incredibile allegrezza; e Valentino nome gl'imposero. Il fanciullo, ben nudrito ed allevato, cresceva ed in virtù ed in costumi; e tanto amava il fratello, Fortunio chiamato, che, quando egli era senza di lui, da doglia si sentiva morire. Ma la discordia, d'ogni ben nimica, vedendo il loro fervido e caldo amore, e non potendo omai sofferire tanta tra loro amorevolezza, un giorno se interpose, ed operò sì che gli suoi frutti acerbi assaggiare incominciorono. Imperciò che scherzando tra loro un giorno, sì com'è usanza de' fanciulli, ed essendo per lo giuoco riscaldati alquanto, e non potendo Valentino patire che Fortunio nel giuoco li fusse superiore, in tanta rabbia e furore venne, che più volte bastardo e nato di vil femina li disse. Il che udendo Fortunio e di ciò maravigliandosi molto, assai si turbò; e voltosi verso Valentino, li disse: - Come, sono io bastardo? - E Valentino con parole tra' denti non morte, seco tuttavia contrastando, animosamente lo confermò. Laonde Fortunio oltre modo dolente del giuoco si partì; ed andatosene alla putativa madre, dolcemente la dimandò se di lei e di Bernio era figliuolo. A cui Alchia rispose che sì. Ed accortasi che Valentino con ingiuriose parole oltraggiato l'aveva, quello fortemente minacciò, giurando di malagevolmente castigarlo. Fortunio per le parole d'Alchia suspicò, anzi tenne per certo che egli suo figliuolo legittimo non fusse; pur più volte assaggiare la volse s'egli era suo vero figliuolo, e di saperlo al tutto deliberò. Onde Alchia, vedendo l'ostinato volere di Fortunio, e non potendo da tal importunità rimoverlo, gli confermò lui non esser suo vero figliuolo, ma nudrito in casa per amor d'Iddio e per alleviamento de' paccati suoi e del marito. Queste parole al giovane furono tante coltellate al cuore, e li crebbero doglia sopra doglia. Ora essendo senza misura dolente, né soffrendogli il cuore sé medesimo con alcuna violenza uccidere, determinò di uscire al tutto di casa di Bernio, ed errando per lo mondo tentare se la fortuna ad alcun tempo li fusse favorevole. Alchia, veduta la volontà di Fortunio ogni ora più pronta, né vedendo modo né via di poterlo rimovere dal suo duro proponimento, tutta accesa d'ira e di sdegno, dielli la maledizione, pregando Iddio che se gli avenisse per alcun tempo di cavalcare il mare, ei fusse dalla sirena non altrimenti inghiottito che sono le navi dalle procellose e gonfiate onde marine. Fortunio, dall'impetuoso vento del sdegno e dal furor dell'ira tutto spinto, né intesa la maledizione materna, senza altro congedo prendere dai parenti, si partì, ed indirizzò verso ponente il suo cammino.


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